Il 14 giugno 2024, la Chiesa celebra San Fortunato di Napoli, vescovo di Napoli nel IV secolo. Secondo quanto riportato dalla tradizione, San Fortunato fu un convinto e solerte difensore della sua comunità di fedeli dalla nuova ed eretica corrente ariana. Fu anche il primo vescovo di Napoli documentato dal punto di vista storico, infatti fu invitato, insieme ad altri vescovi, al conciliabolo di Sardica, tenutosi tra il 342 e il 344.
La strenua lotta di San Fortunato di Napoli contro l’arianesimo
L’eresia dell’arianesimo fu promossa da Ario di Alessandria, uno dei più importanti sacerdoti alessandrini di quel periodo, e stabiliva una natura diversa per Cristo, considerata non più come divina, bensì mortale come qualunque altro individuo sulla Terra. Questa corrente di pensiero portò a numerose e accese lotte interne, a cui conseguirono veri e propri atti di violenza che causarono la morte di numerosi sacerdoti.
San Fortunato combatté strenuamente affinché il pensiero ariano non si diffondesse nella sua città, proteggendo la sua comunità fino all’ultimo giorno della sua vita.
Nel corso degli anni, Fortunato fece anche edificare una basilica cimiteriale, che prese il suo nome, nelle vicinanze della famose catacombe paleocristiane di San Gaudioso, nella parte settentrionale del capoluogo campano (ad oggi quartiere Stella).
Grazie alla lettera di invito al conciliabolo di Sardica, pervenuta fino ad oggi e datata 342 d.C., è stato quindi possibile individuare il periodo preciso in cui visse e operò il santo.
La sepoltura nella Basilica cimiteriale San Fortunato e la vicinanza delle spoglie di San Massimo
Alla sua morte San Fortunato di Napoli fu seppellito proprio nella basilica cimiteriale da lui fatta costruire, e dove in seguito verranno seppelliti anche i resti del suo successore, San Massimo, anche egli diventato celebre per la sua strenua lotta all’eresia ariana. Proprio per questo motivo San Massimo fu seppellito al fianco di San Fortunato, per ricordare le dure lotte che entrambi avevano portato avanti nelle loro vite per proteggere l’unica ed autentica dottrina.
Successivamente, nel corso dell’epicospato del vescovo Giovanni lo Scriba, i resti di entrambi i santi furono traslati presso una delle più antiche cattedrali napoletane, la “Stefania”.
Infine, nel XIII secolo, le reliquie di San Fortunato furono spostate presso la chiesa di Sant’Eframo Vecchio, ubicata nel suggestivo centro storico della città, nell’omonima piazza.
Le celebrazioni per San Fortunato nella città di Napoli
San Fortunato di Napoli è celebrato non solo il 14 giugno, ma viene anche ricordato a Napoli l’8 novembre, giornata in cui si onora la memoria dei “santi vescovi della Chiesa di Napoli”.
La città campana, che vanta quasi un milione di abitanti, ha una storia antichissima alle spalle dal punto di vista storico, artistico e, in particolare, religioso: fu proprio a Napoli che l’apostolo Pietro approdò in Italia, trasformando la città in uno dei primi luoghi del Cristianesimo occidentale.
Per il profondo culto che ancora oggi è presente tra i suoi abitanti, nel corso di questa giornata vengono celebrate diverse messe in ricordo del santo e che raccolgono centinaia di fedeli.
Gli altri Santi del giorno
Il 14 giugno la Chiesa celebra anche: Sant’ Eliseo, Profeta; San Metodio, Patriarca di Costantinopoli; Santi Anastasio, Felice e Digna, Martiri; Sant’ Eterio di Vienne, Vescovo; San Proto di Aquileia, Martire; Santi Valerio e Rufino, Martiri; San Fiorenzo di Bastia, Martire; San Marco di Eca, Vescovo.