Il 4 giugno sarà il giorno dedicato alla commemorazione di San Francesco Caracciolo, nato il 13 ottobre del 1563 a Villa Santa Maria, in provincia di Chieti. Fa parte della nobile dinastia dei Caracciolo, che nel corso dei decenni hanno donato alla Chiesa numerosi vescovi e cardinali, oltre a governatori e guerrieri. Il suo nome di battesimo è Ascanio ed è figlio del signore della sua città di nascita, don Ferrante Caracciolo, e della dama di Teano Isabella Barattucci. La sua attrazione verso il mondo religioso si nota fin dall’età dell’infanzia, così come la solidarietà e la carità verso i meno abbienti. All’età di 22 anni, viene colpito dall’elefantiasi che gli sfigura il viso e gli deturpa il corpo.
Dopo la guarigione, decide come promesso di accostarsi al mondo ecclesiastico e si dirige verso Napoli a cavallo per studiare la teologia di Tommaso d’Aquino. A 24 anni diventa sacerdote e fa parte della Compagnia dei Bianchi, a sostegno dei carcerati e dei condannati al patibolo. Insieme ad Agostino Adorno e Fabrizio Caracciolo, fa parte di una nuova congregazione in maniera casuale. I tre si ritirano presso l’eremo dei Camaldoli di San Salvatore a Napoli, prima che Ascanio e Fabrizio si spostino a Roma. Nel 1589, Ascanio assume il nome religioso di Francesco e viene eletto superiore generale dei Bianchi. Nel corso degli anni successivi, compie numerosi pellegrinaggi a Madrid e in varie altre città europee. Nel 1607 lascia il governo dei futuri caracciolini e non assume più alcuna carica. Dopo aver visitato i suoi parenti a Montelapiano, muore il 4 giugno del 1608 ad Agnone, a causa di una febbre molto violenta.
San Francesco Caracciolo, una guarigione clamorosa
Il culto di San Francesco Caracciolo è considerato davvero molto importante. Gli viene attribuito un miracolo corrispondente ad una guarigione clamorosa durante i suoi funerali, con la canonizzazione discussa a partire dal 1701. Il 10 settembre 1770, Francesco Caracciolo viene beatificato sotto il pontificato di Clemente XIV, mentre il 24 maggio 1807 diventa santo grazie a Pio VII. Assume una rilevanza religiosa e simbolica molto elevata, dato che a partire dal 1840 diventa compatrono di Napoli. Nei decenni successivi, diventa il protettore dei cuochi italiani e dei congressi eucaristici d’Abruzzo. La sua iconografia sintetizza una notevole umiltà e devozione eucaristica, con diverse opere che lo rappresentano come un busto argentato nel tesoro di San Gennaro di Napoli, vari dipinti e statue e un monumento nel centro di Villa Santa Maria.
Gli altri Beati di oggi
Oltre a San Francesco Caracciolo, il 4 giugno è il giorno della commemorazione anche dell’anacoreta Sant’Alonio, del sacerdote San Filippo Smaldone, dell’abate San Gualtiero di Servigliano, del vescovo San Metrofane di Bisanzio, dell’altro abate San Petroc e del vescovo e martire San Quirino di Siscia.