Oggi 4 ottobre 2024 si ricorda San Francesco d’Assisi, festa per l’Italia e solennità per i francescani. Il 17 settembre invece si celebra la sua Impressione delle Stimmate. Oltre al percorso religioso, la sua memoria è legata anche alla vita secolare, tanto che se si ricerca il suo nome su internet viene descritto come “poeta italiano”. Il suo Cantico delle Creature del 1224 è considerato di fatto come quello che diede il via alla tradizione letteraria italiana, in quanto si tratta del primo testo in lingua di cui si conosce l’autore.
Il “poverello d’Assisi” nacque in una famiglia ricca e benestante
Francesco nacque ad Assisi nel 1182 dall’unione tra la pia madonna Pica di Bourlemont e Pietro Bernardone, nobile mercante. Francesco, che subito si mostrò un giovane allegro, vivace e di compagnia, fu istruito da sua madre e, vista la sua classe sociale, non si esclude abbia poi proseguito gli studi superiori in un’abbazia. Dopo essere stato iniziato dal padre al mestiere di mercante, intraprese, seppur per breve tempo, la carriera militare. Un giorno decise di raggiungere la Puglia per partecipare alla campagna papale nell’Italia meridionale, ma il suo viaggio si fermò a Spoleto: forse un malore o una profonda riflessione sugli orrori della guerra portarono Francesco di nuovo sulla strada di Assisi. Il giovane diventa più solitario, taciturno, dedito ai poveri e addirittura ai lebbrosi senza timore alcuno, segno dell’inizio della sua crisi mistica.
San Francesco d’Assisi: la spoliazione, l’Ordine francescano, le stimmate e il Cantico delle Creature
Partì per Roma nelle vesti di povero pellegrino e un giorno, tornato ad Assisi, San Francesco si ritrovò nella chiesetta di San Damiano al cospetto del Crocifisso, intento a leggere un brano della Bibbia dove si esortava l’uomo a spogliarsi di ogni bene superfluo. In quel momento il Crocifisso parlò a Francesco, invitandolo a restaurare la cappella diroccata. Francesco visse allora l’apice della sua esperienza mistica che si concretizzò quando, chiamato davanti al Vescovo, rinnegò suo padre Pietro Bernardone e si dichiarò servus ecclesiae. Si privò davanti a tutti delle sue ricche vesti, indossando una semplice tunica tenuta in vita da una corda.
San Francesco d’Assisi, deriso e considerato pazzo dalla società dell’epoca, cominciò la sua nuova vita fatta di preghiera, carità e aiuto del prossimo, portando “pace e bene” anche dove c’erano dissidi, dedicandosi inoltre al restauro di vecchie chiese. Presso la Porziuncola, istituì in un capanno la sua scuola per nuovi suoi adepti, impartendo loro i voti della castità, della povertà e dell’obbedienza, portati con gioia e leggerezza, mai con fatica. Nel 1221 la sua Regola dell’Ordine dei Frati Minori fu ufficiosamente benedetta da Papa Innocenzo III e poi formalizzata con tanto di bolla da Onorio III. Nel 1224, all’interno della chiesa della Verna, San Francesco ricevette dal Signore i simboli della sua Passione, le stimmate: da allora divenne fragile e cagionevole di salute e trascorse gli ultimi anni della sua vita nel convento di San Damiano, dove viveva Santa Chiara con le sue consorelle. Qui compose il celebre Cantico delle Creature, prima di spirare poi all’interno della chiesa della Porziuncola, il giorno 3 ottobre del 1226. Il corpo di San Francesco fu portato in processione tra le vie di Assisi e sepolto prima nella chiesa di San Giorgio e poi all’interno della grande Basilica.
I festeggiamenti per San Francesco d’Assisi
San Francesco d’Assisi è celebrato il 4 ottobre in moltissime città e paesi d’Italia, da Andria a Prato, ma la festa più suggestiva è quella che si svolge ad Assisi. Nella cittadina umbra il giorno 3 ottobre si rievoca più volte il Transito del santo, tra cortei dei fiori e distribuzione dell’ulivo benedetto sul sagrato della Basilica: il momento più importante è però l’offerta, nella chiesa inferiore della stessa Basilica, dell’olio che terrà accesa per tutto l’anno la lampada davanti alla tomba di San Francesco. Ogni anno a offrire l’olio è una regione diversa d’Italia, a sottolineare quanto questo santo, chiamato anche come “Poverello d’Assisi”, tenga unita un’intera nazione.
San Francesco d’Assisi è Patrono anche della regione Umbria, il cuore verdeggiante dell’Italia che tanto ammaliò Goethe, grazie al suo patrimonio storico, artistico e paesaggistico. L’Umbria è la regione che custodisce gioielli naturalistici come la Cascata delle Marmore, la Piana dei Monti Sibillini e il lago Trasimeno, senza dimenticare i borghi medioevali che incantano con la loro atmosfera persa nel tempo. Si pensi ad esempio alla Rocca di Albornoz a Narni, al Tempietto di Clitunno di Spoleto, a Gubbio antico feudo dei Montefeltro fino a Orvieto, dove sorgono il Pozzo di San Patrizio e il Duomo del 1290.
Gli altri Santi del giorno
Il 4 ottobre si festeggiano, tra gli altri, anche San Crispo, San Quintino, Santa Damaride, Sant’Aurea di Parigi, Beato Alfonso Tabela e il Beato Tommaso da Celano.