È in corso la Santa Messa dalla Basilica di Assisi per le celebrazioni di San Francesco patrono d’Italia officiata da Monsignor Giuseppe Betori: presente nel pubblico anche il Premier Giuseppe Conte che al termine della cerimonia si rivolgerà alla Nazione dalla Loggia del Sacro Convento con un breve discorso dedicato proprio a San Francesco. Nel pomeriggio è previsto l’arrivo in Basilica anche del Ministro degli Esteri Luigi Di Maio: assieme al Premier sarà accolto da Padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento che proprio in occasione della festa del patrono d’Italia ha aderito all’iniziativa di piantare 60 milioni di alberi, promossa da Slow Food. Tantissimi anche stamattina nella città di Assisi i pellegrini giunti per render onore e memoria del Santo Patrono d’Italia: nel frattempo a Roma, Papa Francesco ha piantato un albero di Assisi nei Giardini Vaticani come gesto tangibile di un’ecologia integrale. (agg. di Niccolò Magnani)



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PAPA FRANCESCO “CI HA MOSTRATO IL RISPETTO PER OGNI CREATURA”

Papa Bergoglio ha scelto il nome di Francesco al momento della sua incoronazione, e oggi festeggerà assieme a tutti gli altri “Franceschi” d’Italia. Il Santo Padre ha speso spesso e volentieri parole di elogio in onore del “poverello” di Assisi, come in occasione della messa di inaugurazione del pontificato, in cui indicò il santo umbro come esempio del custodire il creato: «Custodiamo Cristo nella nostra vita, per custodire gli altri, per custodire il creato! La vocazione del custodire, però, non riguarda solamente noi cristiani, ha una dimensione che precede e che è semplicemente umana, riguarda tutti. È il custodire l’intero creato, la bellezza del creato, come ci viene detto nel Libro della Genesi e come ci ha mostrato san Francesco d’Assisi: è l’avere rispetto per ogni creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo». Domenico Paoletti, presidente della Pontificia facoltà teologica ‘San Bonaventura’ Seraphicum, sottolinea la connessione fra i due “Franceschi”: “Il legame tra san Francesco e papa Francesco nel custodire e far crescere il creato risiede concretamente nella povertà: la povertà francescana, come libertà interiore, rende capaci di riconoscere l’invisibile Creatore nel visibile creato”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



SAN FRANCESCO D’ASSISI/ VIDEO: SI CELEBRA OGGI

«Il 3 e 4 ottobre di ogni anno Assisi diviene il cuore pulsante di tutta Italia. È il momento in cui la nazione si confronta con le idealità più grandi, quelle che sono il patrimonio della nostra fede di cui san Francesco è espressione e testimone privilegiato»: così ha introdotto la festa del Patrono d’Italia mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino nell’incominciare le celebrazioni per il Santo Poverello. Sono attesi più di 5mila pellegrini da tutta Italia verso Assisi per celebrare in questo 4 ottobre San Francesco, di cui molti dalla Toscana dato che è la Regione che quest’anno offre l’olio di alimentazione della lampada sulla Tomba del Santo. «La festa di San Francesco di Assisi quest’anno assume un valore particolare e offre tre orizzonti: il dialogo tra culture e fedi diverse, la difesa del clima e il rispetto tra gli uomini», ha spiegato all’Ansa il direttore del Sacro Convento di Assisi, Padre Enzo Fortunato. Presenti alla cerimonia tra gli altri il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e il Premier Giuseppe Conte; al di là di politica e rappresentanza, la festa di oggi è per uno dei Santi più centrali della testimonianza cristiana nella storia, scelto da Papa Bergoglio come nome per il suo Pontificato. Sempre per mons. Sorrentino «La sua figura ci induce a riflettere sul nostro rapporto con il mistero di Dio e con i suoi figli. Ci richiama a un impegno. Alla grande sfida della fraternità, dell’apertura reciproca, dell’accoglienza, del dialogo, perché pur essendo figli tutti diversi gli uni dagli altri, facciamo parte di un’unica famiglia». (agg. di Niccolò Magnani)



CHI ERA SAN FRANCESCO D’ASSISI

Per quanto riguarda il giorno, il mese e l’anno di nascita di San Francesco d’Assisi, che si celebra il 4 ottobre, non se ne conoscono esattamente le date, anche se molti storiografici concordano sul 1182 come anno della sua nascita. Francesco era figlio di un mercante di Assisi, e la sua aspirazione da giovane era quella di entrare a far parte dell’aristocrazia del paese. Per raggiungere il suo scopo si diede alle imprese militari, fino a quando tornato a casa gravemente malato dopo un lungo periodo di prigionia, ebbe l’illuminazione e capì che il suo scopo era quello di servire il Signore. Con il tempo l’atteggiamento del giovane nei confronti della vita e delle altre persone mutò radicalmente, diventando sempre più propenso ad aiutare il prossimo, ad essere compassionevole, tanto da arrivare ad abbracciare e baciare un lebbroso. Nel 1205, mentre pregava nella Chiesa di San Damiano, sentì una voce che gli ripeté per tre volte “Francesco, va’ e ripara la mia casa, che come vedi, è tutta rotta”. L’episodio fu scatenante per la sua conversione tanto che il giovane si diede da fare per ottenere il denaro necessario per poter ristrutturare la chiesa di San Damiano, vendendo il suo cavallo e molte delle stoffe di suo padre, scatenando l’ira e lo sdegno di quest’ultimo. A seguito del processo causato da questo episodio, Francesco abbandonò quindi qualsiasi bene terreno, spogliandosi di ogni vestito e ricchezza, lasciando la famiglia per dedicarsi ad una vita di penitenza, povertà e solitudine. Nel 1209 di dedicò alla predicazione del Vangelo nelle città, muovendosi inizialmente nel territorio intorno ad Assisi, portando la parola del Signore.

Proprio in quegli anni iniziarono ad arrivare i primi discepoli, con i quali si recò a Roma per avere la benedizione dal papà Innocenzo III sulla sua scelta di vita, e per rendere ufficiale la Regola di vita da lui dettata per sè e i suoi fratelli. Regola che imponeva ai frati francescani di vivere in totale povertà, e vietava il possesso di qualsiasi bene. Tra il 1210 e il 1224 iniziò il suo pellegrinaggio per le strade e le piazze delle città italiane, attirando ogni volta a se moltissimi discepoli e folle numerose. L’arrivo della giovane Chiara nell’ordine diede modo a questo di svilupparsi e creare il Secondo Ordine Francescano, conosciuto anche come ordine delle Clarisse, seguito in epoca più recente da un Terzo ordine, istituito appositamente per tutti coloro che vogliono vivere da penitenti, con regole appositamente istituite per i laici. Gli ultimi due anni di vita di Francesco furono segnati dalle varie malattie e dalle Stimmate. Prima di morire il Santo ebbe modo di far redigere due testamenti, e farsi trasportare dalle sorgenti del fiume Topino, dove risiedeva durante la malattia, alla Perziuncula, la chiesetta dell’ordine francescano precedentemente concesso dai benedettini al giovane Santo. Qui Francesco mori il 3 ottobre 1226. La vita di Francesco fu segnata da molti eventi importanti, da una vita dedita al prossimo, alla misericordia e alla parola del Signore, che contribuirono a renderlo uno dei personaggi più ammirati e amati anche dopo la sua morte. Nel 1228 Francesco ricevette la consacrazione a Santo da Papa Gregorio IX.

San Francesco d’Assisi, feste e sagre dedicate

San Francesco d’Assisi viene ricordato il 4 ottobre, e ad Assisi, sua città natale, viene svolta una celebrazione che coinvolge addirittura le massime autorità del Governo Italiano, e le Autorità regionali, provinciali e comunali della regione preposta per l’anno a portare l’olio che alimenta la lampada votiva. Le celebrazioni durano diversi giorni, durante i quali viene effettuato un pellegrinaggio in diversi luoghi sacri della zona, e dove vengono organizzati diversi eventi, che terminano con la celebrazione della Transizione, cioè il passaggio dalla vita alla morte del Santo. Un ramoscello di ulivo viene quindi consegnato al termine della cerimonia, un simbolo di buon augurio e protezione della propria casa.

San Francesco d’Assisi è il patrono dell’Umbria, e di moltissime altre città d’Italia. San Francisco, una delle famose capitali d’America, porta il suo nome in onore del santo. Molte chiese portano il nome del Santo, e a lui sono dedicate. Molti Santi e beati portano lo stesso nome, che ebbero durante il battesimo o che adottarono come nome per la vita religiosa. Pio XII definì San Francesco come “il più italiano dei Santi e il più Santo degli italiani” proclamandolo come Patrono d’Italia nel 1939.

Altri Santi e Beati che si festeggiano lo stesso giorno

Diversi sono i Santi e i Beati che si festeggiano il 4 ottobre, tra cui ricordiamo: i beati Alfonso Tabela, Alfredo Pellicer Munoz, Francesco savero Seelos, Giuseppe Canet Giner, José Ruiz Berruezo, Martina Vazquez Gordo e Tommaso da Celano. Tra i Santi spiccano sant’Aurea di Parigi, San Caio di Corinto, San Crispo, Santa Damaride, San Petronio di Bologna e San Quintino.