San Gennaro Vescovo, protettore dei donatori di sangue e degli orafi, fu vescovo e martire. Viene festeggiato il 19 settembre. Quando, nel 303 d.C., iniziò la persecuzione di Diocleziano contro i cristiani, l’ultima verificatasi durante l’Impero romano, san Gennaro aveva circa 30 anni, ed era vescovo di Benevento. Era legato da profonda amicizia col diacono Sosio, a cui ricorreva spesso per un consiglio. Un giorno, mentre Sosio leggeva il Vangelo, san Gennaro vide una fiamma apparire sopra la testa dell’amico, e la interpretò come presagio di un imminente martirio. Poco dopo, infatti, Sosio veniva arrestato. Saputolo, il vescovo si recò a visitarlo e a chiedere spiegazioni riguardo l’incarcerazione del diacono. Ciò valse a san Gennaro di seguire lo stesso destino del suo consigliere Sosio. Venne imprigionato e condannato a morte. Fu dapprima gettato in una fornace, ma ne uscì vivo e illeso. Fu condannato allora a essere gettato in pasto alle belve. Senonché, quando le belve si trovarono davanti il vescovo, gli si accovacciarono vicino. Il prefetto, sdegnato e impaurito, pronunciò una nuova sentenza di morte, ma divenne subito cieco. Recuperò la vista grazie alle preghiere di san Gennaro. Grazie a questo miracolo, quasi cinquemila uomini si convertirono. Ma il prefetto ordinò che la condanna a morte fosse eseguita, e il 19 settembre il vescovo veniva giustiziato per decapitazione. I napoletani arrivarono numerosi, e portarono le spoglie mortali del santo a Benevento. Successivamente venne portato a Napoli, dove venne eletto patrono della città. Il sangue del santo venne raccolto in due ampolle. Le ampolle scomparvero per quasi un secolo, per ricomparire nel 431. Era il giornoin cui il santo veniva portato a Napoli da Pozzuoli, una donna presentò le ampolle al vescovo, e il sangue si liquefece all’istante, davanti alla folla assiepata. Da quel momento il miracolo si ripete ogni anno, in tre date: alla vigilia della prima domenica di maggio, data del primo miracolo del sangue liquefatto. Quindi il 19 settembre, data del martirio, e in ultimo il 16 dicembre, anniversario dell’eruzione del Vesuvio del 1631, durante la quale il santo venne invocato a protezione della città. Il miracolo del sangue si verifica non solo nelle ampolle, ma anche nella pietra della chiesa di Pozzuoli, impregnata del sangue del santo.
San Gennaro Vescovo, le feste a Napoli
La festa di San Gennaro a Napoli si tiene nei giorni precedenti e successivi il 19 settembre. Nel giorno dell’anniversario del martirio, presso il duomo, il cardinale, alla presenza della cittadinanza e delle autorità, ripete il miracolo della liquefazione. Quindi, le ampolle sono esposte ai fedeli. In quest’occasione vengono esposte anche le spoglie del santo. Presso il luna park Edenlandia viene organizzata una giornata a tema, con eventi pensati per grandi e piccini. Sono inoltre previsti giri in battello per il golfo, aperture gratuite di musei e monumenti, concerti in vari punti della città.
Curiosità: anche New York, ogni anno, si tiene una festa di San Gennaro organizzata dalla comunità italo – americana. In origine festa religiosa, ora ha più valenza celebrativa dei rapporti tra italiani e statunitensi.
E’ poco noto, ma oltre a Napoli e a una serie di altri comuni vesuviani, San Gennaro è anche patrono della cittadina marchigiana di Folignano, in provincia di Ascoli Piceno. Il nome pare derivare dal latino lignum, data la grande presenza di foreste nei dintorni. Ricca di testimonianze antiche e medievali, il castello con la chiesa di Santa Maria delle Grazie sono ancora oggi meta di turisti, come la torre campanaria. Numerose in città anche le testimonianze del culto di San Cipriano, santo dalle virtù taumaturgiche, in particolare contro dolori legati al parto. Anche a Folignano, in occasione del 19 settembre, si tiene una fiera dedicata a San Gennaro.
Gli altri Beati della giornata
Il 19 settembre viene ricordata anche Santa Maria de Cervellon, vissuta nel XIII secolo, che dedicò la sua vita ai poveri. Fondò l’ordine delle monache mercedarie, di cui fecero parte le beate Elisabetta, Caterina, Barbara e Antonia, anch’esse ricordate in questa data.