Ogni anno, il 20 settembre, la Chiesa celebra San Giancarlo Cornay. Sono tanti i martiri che vengono ricordati come vittime della tremenda persecuzione in Corea, nell’Ottocento, tuttavia anche il Vietnam ebbe purtroppo molte uccisioni dovute alla fede cristiana. È il caso di questo missionario francese che fu letteralmente fatto a pezzi nel Tonchino, a soli 28 anni, su ordine dell’imperatore Minh Mang. Giancarlo Cornay è stato beatificato nel 1900 e canonizzato da papa Giovanni Paolo II nel 1988. La Francia ha dato il suo nome a una piccola città nelle Ardenne, di soli 85 abitanti.



La vita e la missione di San Giancarlo Cornay

La vita di San Giancarlo Cornay è un esempio straordinario di dedizione alla fede e di sacrificio per amore di Cristo. Nato il 24 giugno 1809 a Châtillon-sur-Cluses, in Francia, Giancarlo Cornay si unì alla Società delle Missioni Estere di Parigi, intraprendendo una missione destinata a segnare profondamente la storia del cristianesimo in Vietnam.



Cornay dovette pertire per la Cina, la destinazione assegnatagli, per rimpiazzare un altro missionario. Il suo punto di approdo doveva essere Seu-Tchouan, ma sbarcò invece a Macao dopo sei lunghi mesi di viaggio. Il suo obiettivo era arrivare nel Tonchino, in Vietnam, ma le guide che avrebbero dovuto andargli incontro non si presentarono. Cornay riuscì comunque a giungere a destinazione nel 1831, tuttavia in quel periodo imperversavano le persecuzioni contro i cristiani.

Tornare in Cina si rivelò impossibile e così rimase in Vietnam. Il 26 aprile 1834 fu nominato presbitero e la sua ordinazione doveva essere effettuata ad Hanio, che raggiunse con un viaggio attraverso il Fiume Rosso travestito da cinese.



Il sacrificio e il martirio di San Giancarlo Cornay

Nonostante le enormi difficoltà che incontrò durante il suo ministero, fu sempre ispirato da Dio e quindi pacifico, sorridente e votato alla santità. Nel 1835 venne arrestato con altri missionari francesi con un’accusa falsa: aver sotterrato delle armi nella terra che coltivava, con lo scopo di fomentare un’insurrezione. Venne quindi rinchiuso in varie gabbie di bambù, una tortura molto diffusa in Vietnam. Inoltre, dal momento che Giancarlo aveva una bella voce, i suoi carcerieri lo costringevano a cantare per loro e così lui intonava il Salve Regina.

Infine fu purtroppo condannato a morte dal tribunale supremo, con la peggiore delle esecuzioni: smembramento del corpo e decapitazione: su ordine dell’imperatore Minh Mang, venne ucciso il 20 settembre 1837 presso la fortezza di Son Tây.

Nella sua ultima lettera inviata ai suoi genitori scrisse: “Quando riceverete questa lettera, miei cari papà e mamma, non affliggetevi per la mia morte. Nel consentire la mia partenza, avete già fatto un grande sacrificio”.

Gli altri Santi del giorno

Oltre a San Giancarlo Cornay, il 20 settembre è dedicato anche ad altri importanti esponenti della cristianità, tra cui: Santa Candida martire a Cartagine, Santa Susanna di Eleuteropoli Monaca e martire, Sant’Eustachio martire, Santi Martiri Coreani (Andrea Kim Taegon, Paolo Chong Hasang e 101 compagni), Santi Ipazio, Asiano e Andrea e Santi Fausta, Evilasio e Massimo Martiri.