Il 27 dicembre 2024, la Chiesa ricorda San Giovanni Apostolo ed Evangelista, il “discepolo che Gesù amava”. Protettore degli editori, degli scrittori e dei teologi, della sua vita si hanno poche notizie frammentarie ed alcune sono addirittura apocrife. Autore del Vangelo considerato più “spirituale”, a lui fu attribuita anche l’Apocalisse e, nell’Ultima Cena, si sedette alla destra di Gesù.
San Giovanni Patrono degli scrittori e degli editori per la bellezza del suo Vangelo
Nato a Betsaida (Galilea) da una famiglia di umili origini composta dal padre Zebedeo e dalla madre Maria Salome, esercitava la professione di pescatore (ereditata dal padre) quando Cristo lo chiamò all’apostolato. Si narra che, udita la voce di Dio, Giovanni mollò le reti e insieme al fratello, Giacomo detto il Maggiore, seguirono Gesù senza esitare. Il Messia chiamava i due fratelli “Figli del tuono” per il loro carattere focoso.
Il più giovane ed anche il più longevo dei Dodici, meritò singolari favori dal Signore. Sempre presente nella cerchia dei ristrettissimi che accompagnavano il Messia nelle occasioni più importanti, Giovanni fu testimone della Trasfigurazione di Gesù sul Monte Tabor e durante l’Ultima Cena sedette con orgoglio alla sua destra (un posto d’onore). Assistette però anche ai momenti di agonia del Salvatore nell’orto del Getsemani e fu l’unico dei discepoli a stare ai piedi della Croce trascorrendo insieme a Maria i tre giorni di attesa che precedevano la Resurrezione. In più, fu il primo ad accorrere al sepolcro vuoto dopo l’annuncio di Maria Maddalena, cedendo tuttavia il posto a San Pietro per rispetto.
L’evangelizzazione, le persecuzioni e la scrittura del quarto Vangelo
Giovanni trascorse la maggior parte della sua vita con Maria ad Efeso, occupandosi dell’evangelizzazione dell’Asia Minore. Venne rinchiuso in carcere e flagellato, sopportando il martirio con gioia nel nome di Gesù Cristo. Chiamato a Roma da Domiziano, fu condannato all’immersione in una caldaia di olio bollente, ma ne uscì miracolosamente indenne.
Fu dunque mandato in esilio nell’isola di Patmos, ove scrisse l’Apocalisse. Dopo la morte di Domiziano, Giovanni tornò ad Efeso ove riprese il controllo delle sue Chiese. A quel tempo, circolavano diverse dottrine false, così convinto dai vescovi e dai fedeli, scrisse il Vangelo della divinità di Cristo. Ultracentenario, lasciò alla comunità tre lettere canoniche e il prezioso precetto del Signore: “Figliuolini miei, amatevi l’un l’altro”. Morì ad Efeso intorno al 104 d.C. e fu l’unico apostolo a non suggellare il proprio operato con il sangue. Nell’arte iconografica, San Giovanni è sempre raffigurato insieme ad un’aquila per la sua visione ampia verso l’assoluto.
I numerosi Patronati di San Giovanni
San Giovanni è il Patrono di diverse città d’Italia tra cui: Castellalto, Motta San Giovanni, Teverola, Mariglianella, Ailano, Palagano, Valentano, Monte San Giovanni in Sabina, Vacone, Gavirate, Galbiate, Lurago d’Erba, San Giovanni Bianco, Rodano, Canonica d’Adda, Maslianico, Masate, Zinasco, Bulciago, Montorfano, Mercallo, Casalromano, Carbonara al Ticino, Bione, Cingia de’ Botti, Castelmarte, Cassina Valsassina, Bruzolo, Volpedo, Sansepolcro, Ponsacco, Montelupo Fiorentino, Montopoli in Val d’Arno, Montale, Riparbella, Gais, Rasun-Anterselva, Telve di Sopra e San Giovanni La Punta. Presso il comune etneo, il Santo dopo la Messa solenne fa la sua prima uscita trionfale dalla chiesa madre, accolto da lanci di carte multicolori, scampanio a festa delle campane, applausi scroscianti e un suggestivo spettacolo di fuochi d’artificio.
Gli altri santi del giorno
Il 27 dicembre la Chiesa ricorda anche Santa Fabiola di Roma matrona romana, Beato Giuseppe Maria Corbin Ferrer martire e giovane laico, Beato Alfredo Parte scolopio e martire, i Santi Teodoro e Teofane
grapti, Santa Nicarete di Costantinopoli vergine e Beata Sara Salkahazi vergine e martire.