Il 14 dicembre, nel calendario cristiano, trova spazio la celebrazione e festività di San Giovanni della Croce, il cui vero nome era Juan de Yepes Alvarez. Un personaggio che si è contraddistinto per la sua instancabile opera di supporto ai bisognosi e per essere stato un presbitero cofondatore dell’Ordine dei Carmelitani scalzi, ispitato da Santa Teresa d’Avila. Scrisse molto e i suoi testi vennero pubblicati a partire dal 1618. Ad oggi è considerato uno dei più importanti poeti in lingua spagnola e le sue poesie più celebri sono il Cantico spirituale e La notte oscura dell’anima. La beatificazione avvenne nel 1675, da Clemente X, mentre fu proclamato santo da Benedetto XIII nel 1726 e dottore della Chiesa da Pio XI nel 1926.
La vita di San Giovanni della Croce: un “ribelle” della fede
Secondo i documenti storici arrivati fino ai nostri giorni, San Giovanni della Croce è nato nel piccolo comune spagnolo di Fontiveros, il 24 giugno del 1542. La sua era una famiglia di origini ebraiche che però si era da tempo convertita al cristianesimo. Suo padre era stato cacciato di casa e diseredato per il fatto di aver voluto per forza sposare una tessitrice di seta ritenuta non adeguata per il suo rango nobiliare. Questo ebbe delle ricadute sulla vita di San Giovanni che si ritrovò ben presto orfano del papà e con l’esigenza di spostarsi per diverse città spagnole per seguire la mamma che doveva lavorare per badare al sostentamento economico di tutta la famiglia.
Tuttavia, già da giovanissimo, San Giovanni dimostrò di avere dei doni: la carità verso i poveri e della preghiera contemplativa.Tra il 1551 e il 1559 intraprendere un percorso di formazione culturale e soprattutto professionale che lo vedrà diventare un falegname ma anche sarto, pittore e impregnatore. Successivamente seguì la sua vera indole e infatti, nel 1563, entrò nell’Ordine Carmelitano, chiedendo però di poter seguire la più antica regola carmelitana che era stata messa da parte. Nel 1568 completò gli studi teologici presso l’Università di Salamanca ma l’anno precedente venne ordinato sacerdote. Fu importante anche la conoscenza di Teresa d’Avila e infatti già nel mese di agosto del 1568 fondò il primo monastero di Carmelitane Scalze, con delle nuove regole che rendevano la vita più dura all’interno del convento. Intorno al 1577 iniziarono delle sofferenze fisiche ma anche dal punto di vista spirituale.
Venne ritenuto ingiustamente responsabile di un incidente avvenuto nel monastero di Avila, in quanto nel 1575 i carmelitani piacentini emisero un severo giudizio contro i riformatori, considerati “ribelli, disobbedienti e contumaci” e trovarono un espediente per rinchiuderlo in una cella a Toledo per nove lunghi mesi, caratterizzati da torture della carne e dello spirito, fino alla passione mistica del Getsemani, descritta in seguito nel Cantico spirituale. Riuscì a evadere dal carcere e si nascose presso le suore carmelitane. Successivamente riuscì a riprendere una vita normale e nel 1584 si ritrovò a Granada. Ci furono nuovi incarichi che gli vennero assegnati che però dovette lasciare successivamente per via delle sue condizioni di salute. Decise così di ritirarsi a Ubeda, dove morì il 14 dicembre del 1591.
Ubeda è una città spagnola che conta circa 35.000 abitanti ubicata nell’Andalusia. È un luogo molto importante per la struttura architettonica e urbanistica del centro che presenta delle chiare connotazioni rinascimentali. Proprio in ragione di questa sua conformazione urbanistica, è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Sul suo territorio ci sono diverse location da non perdere come la Sacra Capilla del Salvador che è una cappella rinascimentale costruita tra il 1540 e il 1556 oppure il palazzo Vasquez de Molina.
Gli altri Santi del giorno
Il 14 dicembre non solo si ricorda San Giovanni della Croce, ma anche altri come Santi Erone, Arsenio, Isidoro e Dioscoro Martiri in Egitto; Santi Tirso, Leucio, Callinico e compagni Martiri in Apollonia; Santa Droside di Antiochia, il Beato Bonaventura da Pistoia, la Beata Francesca Schervier.