San Giovanni di Dio viene festeggiato l’8 marzo ed è considerato il fondatore dell’Ordine Ospedaliero. Papa Leone XIII, dichiara il Beato Patrono di tutti gli ospedali e i malati del mondo, e ordina l’inserimento del suo nome nelle Litanie dei Morenti. Dichiara anche San Giovanni di Dio Patrono di tutte le Associazioni infermieristiche cattoliche e di tutti gli infermieri di entrambi i sessi nel mondo. Santo Juan de Dios è compatrono della città di Granada per Decreto della Sacra Congregazione dei Riti e Patrono dei Vigili del Fuoco spagnoli.
Il Santo viene venerato in molte città d’Italia, ma è a Troia in provincia di Foggia che l’8 e il 9 marzo viene organizzata una bella festa in suo onore con la statua del santo che viene portata in processione per tutto il borgo in un tripudio di fuochi d’artificio e fiori. L’8 marzo la Chiesa cattolica oltre a festeggiare San Giovanni di Dio festeggia anche San Liberio, San Felice, San Senano, San Demetra, San Ponzio, Santi Apollonio e Filomena, San Teofilatto.
San Giovanni di Dio, la vita
Il vero nome di San Giovanni di Dio è Juan Ciudad. È nato nel 1495 nella città di Montemor, nella diocesi di Évora, nel regno di Portogallo. Pare che provenisse da una famiglia di ebrei, questo spiega come mai all’età di otto anni sia stato prelevato dalla sua casa e trasferito a Torralba de Oropesa e cresciuto cristianamente da Francisco un capo mandriano. All’età di 28 anni si mette al servizio dell’imperatore Carlos V e si arruola come soldato nelle truppe del conte Oropesa. Abbandonata la vita militare, decide di far ritorno nella sua casa natale, ma da un parente apprende la morte dei suoi genitori. Tornato in Spagna comincia a lavorare in una fattoria, poi si trasferisce a Gibilterra dove fa il libraio, per recarsi successivamente a Granada. Qui sente predicare San Juan de Ávila, si commuove e comincia a gridare. Viene processato come pazzo e rinchiuso in un manicomio.
In questo luogo si rende conto di come vengono trattati male i ricoverati: ammanettati, celle oscure, frustati. Nella sua reclusione, prende coscienza della sua missione: avere un ospedale dove prendersi cura degli indifesi e servirli come desidera. Juan Ciudad viene liberato dall’ospedale, dopo aver compiuto un pellegrinaggio a Guadalupe, torna a Granada e in una casa inizia la sua opera di cura di malati, poveri e bisognosi. Il vescovo di Tuy, Miguel Muñoz, gli suggerisce di assumere il nome di Juan de Dios e di indossare una tunica come abito, che Juan accoglie subito con favore. Un giorno per salvare un ragazzo che stava annegando nel fiume Genil, si ammala di polmonite e la sua salute si indebolisce. Muore a cinquantacinque anni, l’8 marzo 1550, il giorno del suo compleanno. Viene sepolto nella chiesa granadina dei Minimi, beatificato da Urbano VIII il 21 settembre 1630 e canonizzato da Alessandro VIII il 16 ottobre 1690.