L’8 marzo la Chiesa cattolica festeggia San Giovanni di Dio. Il Santo, il cui nome è Juan Ciudad, nasce proprio in questo giorno del 1945 a Montemor-o-Novo e muore sempre nello stesso giorno ma del 1550 a Granada. Venerato dalla Chiesa anche per la sua attività assistenziale e per aver fondato l’ordine degli ospedalieri dei Fatebenefratelli, Giovanni nel 1960 viene proclamato santo dall’allora papa Alessandro VIII. Fin dai primi mesi dopo la sua morte, tutti iniziano a credere alle proprietà guaritrici di Giovanni di Dio. Nel 1690 il Santo viene canonizzato per volontà di Papa Alessandro VIII, mentre è stato Papa Leone XIII che decide di renderlo il patrono dei sanitari nel 1886.
Oggi San Giovanni di Dio viene considerato il protettore degli infermieri e dei medici ma anche dei malati di cuore nonché dei librai e degli stampatori, visto il suo passato come gestore proprio di una libreria. Molte le città in Italia nella quali il Santo viene venerato ma è a Troia, in provincia di Foggia, dove è molto vivo il culto di Giovanni. Qui nel giorno dell’8 marzo viene organizzata una solenne processione durante la quale viene portata in trionfo la statua del santo, in un tripudio di luci e di fiori. La città nel 1590 è stata teatro dell’arrivo dei religiosi Fatebenefratelli che non solo hanno contribuito alla creazione di un ospedale, ma hanno anche portato il culto del santo, incidendo profondamente sul sentimento religioso della popolazione.
San Giovanni di Dio, la vita del Beato
Non si sa per quale motivo, ma probabilmente legato al fatto che la sua famiglia fosse particolarmente povera, ad appena 8 anni San Giovanni di Dio lascia il Portogallo e con un chierico si reca in Spagna dove viene accolto e cresciuto dalla famiglia di el Mayoral. Qui ad Oropesa trascorre gran parte della sua vita fino a quando non si arruola e partecipa a due guerre, terminate le quali continua a viaggiare ma, non appena termina il denaro guadagnato con le sue attività, decide di stabilirsi a Granada. Qui apre una piccola libreria e inizia a dare libero sfogo alla sua fede cristiana. Il suo fervore, però, viene considerato fin troppo eccessivo in quanto dà fuoco alla libreria e inizia a mendicare per la città urlando e rotolandosi a terra, invitando le persone a pentirsi perché è in arrivo il castigo di Dio. Per questo motivo viene considerato pericoloso e internato nell’ospedale reale di Granada, da cui esce dopo qualche mese rasserenato e intenzionato a dedicarsi a Dio. Si affida, così, alla guida spirituale di Giovanni d’Avila e inizia la sua opera di supporto ai bisognosi e agli ammalati. Il suo modo di recuperare fondi per gli ospedali da lui creati è molto originale in quanto chiede l’elemosina invitando a fare del bene a se stessi. Grazie a questo sistema di convincimento, Giovanni riesce a radunare intorno a sé molti fedeli e a fondare il suo primo ospedale nel quale l’assistenza viene offerta in base alle reali esigenze di chi ha bisogno di cure. Un’altra categoria di persone verso le quali rivolge la sua attenzione sono le prostitute: Giovanni, a differenza di altri religiosi, le tratta da esseri umani e le aiuta a reinsersi all’interno della società. Questo suo impegno lo spegne poco alla volta e l’8 marzo del 1550 si spegne serenamente a Granada, la città nella quale aveva profuso così tanto impegno.
Gli altri Beati di oggi
Nella stessa data dell’8 marzo, ci sono anche altri santi e beati che vengono festeggiati dalla Chiesa cattolica, fra cui San Botmaele, San Liberio, San Veremondo, Santa Demetra, San Felice e San Senano.