L’11 ottobre si celebra San Giovanni XXIII. Questi è celebrato in particolare nel suo paese natale, a Sotto il Monte, di cui è patrono: i festeggiamenti durano tre giorni, tra via crucis, celebrazioni liturgiche, mercatini artigianali e gli immancabili spettacoli pirotecnici. Durante le celebrazioni si tiene anche un concorso di composizione di musica sacra “In memoriam Joannis XXIII”. Il borgo del bergamasco si stende ai piedi della Torre di San Giovanni, dalla cui cima la vista spazia sulla valle tra i fiumi Brembo e Adda. Da torre di avvistamento divenne campanile della chiesa eretta in onore di S. Giovanni Battista, all’interno della quale è custodito il crocifisso che lo stesso S. Giovanni XXIII volle nella sua camera. Non lontano è possibile visitare la Cappella di Maria Regina della Pace, con dentro un sarcofago paleocristiano proveniente dalla basilica eretta a Roma da Costantino. Dietro la Cappella sorge Ca’Maitino, edificio del XV secolo dove S. Giovanni XXIII trascorreva le vacanze prima del pontificato: oggi museo, il palazzo custodisce cimeli, vesti e oggetti legati al Papa Buono.



Tra i ricordi più belli della Sua vita terrena c’è sicuramente quello dell’apertura del Concilio Vaticano II. La sera dell’11 ottobre del 1962, papa Giovanni XXIII regala una frase ai suoi fedeli in Piazza San Pietro, che rimarrà impressa nella storia e nei cuori di tutti i cristiani: “Figlioli… tornando a casa, troverete i bambini, date loro una carezza e dite: questa è la carezza del Papa”.



San Giovanni XXIII, la vita del Beato

San Giovanni XXIII nacque come Angelo Giuseppe Roncalli nel piccolo borgo di Sotto il Monte in provincia di Bergamo, il 25 novembre del 1881: la sua era una famiglia povera, ma molto umile e devota, con i genitori che lavoravano come mezzadri per i conti Morlani di Bergamo. Angelo era un ragazzino sensibile e buono e in lui la vocazione fece presto capolino tanto da entrare nel seminario di Bergamo. Fu un eccellente studioso e la vittoria di una borsa di studio per chierici poveri lo portò a Roma dove, nell’agosto del 1904, divenne un prete. Il giovane si immaginava il suo ministero in una piccola comunità di campagna ma, grazie alle sue doti spirituali, fu scelto come segretario del vescovo di Bergamo, Radini Tedeschi. L’avvento del primo conflitto mondiale lo portarono nel cuore degli scontri come cappellano militare e sergente di sanità. Al termine della guerra e con la morte del vescovo di Bergamo, papa Benedetto XV lo chiamò a far parte dell’Opera della Propagazione della Fede, indicandolo come “viaggiatore di Dio”.



Il 15 marzo del 1925 fu nominato vescovo e come delegato apostolico visitò la Bulgaria, distendendo con l’umanità i rapporti tra chiesa cattolica e ortodossa; viaggiò in Turchia e in Grecia, raggiungendo quel monastero in cima al Monte Athos, prima inaccessibile per un cattolico. Nominato Patriarca di Venezia tenne un discorso indimenticabile il 15 marzo del 1953 nella Basilica di San Marco: ai fedeli veneziani si descrisse non come uomo politico ma come una persona umile e un pastore di anime, chiamato da Dio per un’opera ben più grande. Con la morte di papa Pio XII, Angelo Giuseppe Roncalli fu eletto papa il 28 ottobre del 1958 all’età di settantasette anni. Esercitò il suo pontificato nel segno dell’amore, della comprensione e dell’umiltà, meritandosi il soprannome di “papa buono”. Papa Giovanni XXIII, stancato dalla malattia (era affetto da tumore allo stomaco), muore il 3 giugno del 1963. Nel settembre del 2000 papa Giovanni Paolo III lo fece beato, mentre fu papa Francesco a renderlo santo il 27 aprile del 2014. A questo riconoscimento contribuì certamente il miracolo di suor Caterina Capitani, guarita miracolosamente da una gastrite ulcerosa emorragica per intercessione di papa Giovanni XXIII. Le spoglie di papa Giovanni XXIII, inizialmente deposte nelle Grotte Vaticane, si trovano oggi nella navata destra della Basilica di San Pietro, ai piedi dell’altare di San Girolamo.

Gli altri Beati di oggi

L’11 ottobre si festeggiano anche i santi Sarmatas, Pietro Le Tuy, Gaudenzio, Santino di Verdun, Meinardo, Gummaro, Gramazio di Salerno, Filippo Diacono, Eufredo, Anastasio, Firmino di Uzes, Eufredo e Cainnech.