Il 18 settembre la religione cristiana festeggia il culto di San Giuseppe da Copertino. Il suo culto si diffuse in tutta Italia, in special modo in Puglia e nelle Marche. San Giuseppe è il Santo patrono di alcune città italiane come Copertino e Osimo (nelle Marche) ma il suo nome è legato anche ad una città statunitense molto famosa: Cupertino. Qui alcuni aviatori di origine italiana decisero di fondare la città e di dedicarla al Santo, nel tempo poi questo luogo divenne sede di importantissime aziende, come la Apple, e il cuore della cosiddetta Silicon Valley.
A Copertino i festeggiamenti in onore del Santo iniziano qualche giorno prima del 18 settembre e si concludono con un grande concerto per tutti gli abitanti. Negli stessi giorni viene ospitato nella cittadina anche il “meeting dei giovani” organizzato dai conventi di tutta la Puglia, che termina con l’affidamento al Santo del nuovo anno scolastico. Questo Santo è anche il patrono degli aviatori, ma anche degli astronauti e dei passeggeri di aerei, inoltre è patrono degli studenti in difficoltà e degli esaminandi.
San Giuseppe da Copertino, la sua vita
San Giuseppe da Copertino, il cui vero nome è Giuseppe Maria Desa, nacque all’inizio del 1600 a Copertino, una piccola città in provincia di Lecce, da una famiglia di origini borghesi finita in miseria per colpa di un cattivo affare del padre, che morì proprio a pochi anni dalla sua nascita. Rimasto solo con la madre e con i fratelli, in tenera età fu colpito da una malattia molto grave, dalla quale però guarì completamente. Fu proprio durante la convalescenza che si avvicinò alla fede e al culto della Madonna, alla quale attribuì la sua guarigione. Decise quindi di diventare sacerdote francescano ma, non avendo l’istruzione adeguata venne allontanato dal convento. Decise allora di dedicarsi allo studio in modo autonomo, spinto dalla fede cieca alla Vergine Maria che sentiva sempre al suo fianco. Riuscì sorprendentemente a superare tutti gli esami e, nel 1628 fu ordinato sacerdote, e visse per ben 17 anni nel Santuario della Madonna della Grotella, sempre a Copertino, sua città natale.
La storia legata a San Giuseppe da Copertino è piuttosto controversa, a lui sono infatti attribuiti numerosi miracoli, messi però in discussione dalla Chiesa stessa, fino al punto di dover subire alcuni processi dinnanzi al Sant’Ufficio per azioni compiute durante gli anni di sacerdozio.
In particolare, nel 1630 (solo due anni dopo la sua ordinazione al sacerdozio) viene documentato il primo miracolo: Giuseppe da Copertino avrebbe effettuato la prima levitazione. Da quel momento in poi, all’interno del Santuario della Madonna della Grotella, fu visto molte volte dai fedeli sollevarsi dal pavimento fino all’altezza del pulpito durante la messa. I fedeli accorsero da molte zone circostanti, mettendo alla prova la veridicità dell’evento con candele accese e spilli. Proprio per allontanarlo dalla curiosità del popolo, San Giuseppe da Copertino venne mandato in altri conventi dell’Italia Centrale (specialmente nelle Marche), finché del suo caso non venne a conoscenza l’Inquisizione che volle fare luce su questi episodi. Ma anche a chi doveva giudicarlo, il sacerdote visse un momento di estasi e di levitazione, cancellando così in un momento tutte le accuse di menzogna che gli erano state rivolte. Fu così isolato nel convento di Osimo, dove rimase fino alla sua morte avvenuta nel 1663. Dopo essere stato riabilitato da tutte le accuse che gli furono mosse, fu nominato santo da papa Clemente XIII verso la fine del 1700.