San Giuseppe da Leonessa si celebra il 4 febbraio di ogni anno, il suo vero nome era Eufranio Desideri. Viene ricordato come il patrono delle missioni. Le vicende storiche di San Giuseppe sono legate al suo comune di nascita ossia Leonessa. Si tratta di una cittadina che oggi conta circa duemila abitanti, ubicata nella provincia di Rieti e nella regione Lazio. La storia di questa città è abbastanza recente perché è stata fondata nel 1278 ed è soprattutto una cittadina di chiara vocazione turistica estiva e invernale, grazie alla presenza di una stazione sciistica sviluppata sul versante settentrionale del Monte Terminillo.



Tuttavia sul suo territorio ci sono altri motivi di interesse storico e culturale come la piazza VII Aprile con la meravigliosa Fontana Farnesiana oppure il seminterrato di Palazzo Mongalli. Ci sono tante strutture religiose e non solo che fanno riferimento all’epoca medievale tra cui ricordiamo la chiesa e il convento di San Pietro oppure quella dedicata a San Francesco con relativo chiostro all’interno. La particolarità di questa località è anche il suo svilupparsi ad un’altitudine di circa 970 metri sul livello del mare.



San Giuseppe da Leonessa, la vita del Beato

San Giuseppe da Leonessa è una figura importante del Cinquecento anche perché ha fatto parte dell’ordine dei frati minori cappuccini ed è stato proclamato santo da papa Benedetto XIV nell’anno 1746. La sua è una storia straordinaria iniziata nella piccola cittadina di Leonessa in provincia di Rieti nell’attuale territorio del Lazio, dove è nato l’8 gennaio del 1556 in una famiglia in cui suo padre Giovanni era un mercante di lana e sua mamma si occupava della casa. Decise di seguire una vita monastica dedicata al culto della religione cristiana sin da giovanissimo e nello specifico entrò nell’ordine dei francescani cappuccini ad Assisi il 3 gennaio del 1572 per poi essere ordinato sacerdote circa otto anni più tardi nella cittadina di Amelia, a pochi passi dalla città di Terni. Nel 1587 si recò a Costantinopoli godendo di un permesso da parte dell’allora Pontefice Sisto V per avere l’opportunità di assistere e dare supporto ai cristiani che erano stati fatti prigionieri. Purtroppo, questa sua attività gli costò tantissimo perché venne arrestato prima e torturato poi.



Nello specifico venne giudicato colpevole di aver portato avanti un’opera di evangelizzazione tra i turchi, anche ai danni del loro sultano Murad III. Dopo questa vicenda ebbe la possibilità di ritornare in Italia occupandosi delle esigenze di piccole cittadine e villaggi ubicati tra il territorio dell’Abruzzo e dell’odierna Umbria. Secondo la tradizione, durante le sue prediche svolte nel periodo di quaresima del 1601 e del 1609, operò alcuni miracoli e soprattutto si occupò di assistenza nei confronti di persone bisognose. Nell’anno 1612 nel giorno del 4 febbraio, mentre si trovava nella cittadina di Amatrice fu colto da un improvviso malore che lo portò immediatamente alla morte. In questo luogo fu anche sepolto anche se dopo il terremoto del 1639, alcuni suoi concittadini di Leonessa decisero di trafugare le spoglie e di riportarle nella sua città natale dove attualmente sono conservate all’interno del santuario dedicato.

Gli altri Beati di oggi

Nel giorno del 4 di febbraio di ogni anno il calendario liturgico romano prevede la celebrazione e la commemorazione di tante altre figure oltre a quella di San Giuseppe. Nello specifico, vengono ricordati anche Sant’Eutichio, San Papia, San Diodoro, San Claudiano, San Filea, Sant’Isidoro, Sant’Aventino, San Rabano, San Nicola, San Gilberto, Santa Giovanna di Valois e il Beato Giovanni Speed.