Il 19 marzo è il giorno di San Giuseppe. Patrono della Chiesa, padre putativo di Gesù e sposo di Maria, di lui non si hanno molte notizie, se non quelle che si trovano nelle Sacre Scritture. San Giuseppe è patrono di molte città in tutta Italia, come ad esempio Orvieto, Cecina, Montecassiano, Bagheria, La Spezia, Ladispoli e Castell’Arquato. Inoltre, è patrono dei padri e dei moribondi, dato che ebbe l’onore di spegnersi circondato dalle braccia e dall’affetto di Maria e di Gesù. Non a caso, il 19 marzo è anche la festa del papà. Tra le città più conosciute per i festeggiamenti a lui dedicati c’è sicuramente Orvieto, già citata, che dedica più giornate alla sagra, prevedendo conferenze, giostre tra quartieri, celebrazioni religiose, mercatini, processioni e anche una frittellata.
Orvieto, in provincia di Terni, è conosciuta per il Duomo dedicado a Santa Maria Assunta ed esempio lampante di architettura gotica, all’interno del quale si può ammirare l’affresco del Giudizio universale di Luca Signorelli risalente al XVI secolo nella Cappella di San Brizio. Un altro punto d’interesse è il ponte di San Patrizio, fatto costruire nel 1528 da papa Clemente VII come rifugio dopo il sacco di Roma. Si possono inoltre visitare i sotterranei nella città, conosciuti anche come le Grotte di Adriano. Inoltre, qui si tengono due importanti manifestazioni culturali: l’Umbria Jazz, un festival musicale, e l’Orvieto comics, dedicato ai fumetti.
San Giuseppe, la vita del Beato
San Giuseppe è nato a Betlemme e probabilmente morto a Nazaret, di lui non si conosce dove è stato sepolto e nemmeno come è passato a miglior vita. Scelto in quanto rappresentante di una stirpe reale ormai decaduta, inizialmente ebbe dei dubbi sulla misteriosa gravidanza di Maria, ma dopo il sogno in cui l’Angelo gli parlò, decise di sposarla comunque. La sua devozione verso la sua famiglia è evidente dalla prontezza con cui decise di assecondare il consiglio dello stesso Angelo che gli suggerì di scappare in Egitto per evitare di incappare nell’ira di Erode.
Lo stesso successe quando questo pericoloso re morì, permettendogli di tornare in patria. Sappiamo inoltre che riuscì a provvedere al sostentamento della sua famiglia grazie al suo lavoro di falegname, che insegnò anche al figlio. Il 19 marzo si ricordano anche: san Giovanni abate, Santa Maria della Stella, Beato Marcello Callo, Beata Sibillina Biscossi e Beato Marco da Montegallo.