Il 19 marzo la Chiesa ricorda San Giuseppe, il padre putativo di Gesù. Un personaggio quasi subito ricordato vicino al culto della Madonna ma di cui si conoscono pochi frammenti della sua storia. I documenti che riguardano San Giuseppe sono infatti limitati e anche nei vangeli non vi sono molti riferimenti precisi. Il nome Giuseppe proviene dall’ebraico Yosef, tradotto in latino Iosef e che letteralmente vuol dire, colui che è accresciuto da Dio. Nasce a Betlemme in una famiglia di stirpe molto antica che sembra avere delle discendenze direttamente collegate con re Davide e si dedica all’attività di falegname che insegnerà anche a Gesù. La sua figura compare all’interno della Bibbia come sposo di Maria e come tale rimane perplesso quando scopre che sua moglie è rimasta incinta. Il miracolo dell’incarnazione è infatti un evento che all’inizio Giuseppe non comprende e in base alle fonti sembra che volesse abbandonare la sposa, in segreto, in modo da non recare danno alla sua immagine. La comparsa dell’angelo Gabriele è un momento cruciale nell’ambito della storia di Gesù, dato che Giuseppe comprende a pieno il miracolo della nascita del Salvatore e sarà il primo a venerare il futuro figlio acquisito, come tale. Il suo ruolo nella Sacra Famiglia è di fondamentale importanza dato che è il protettore di Maria e Gesù, salvandoli dalla persecuzione di Erode, e portandoli lontano da Nazareth, un evento che segna la nascita del Salvatore presso la grotta di Betlemme. Nei vangeli non sono molte le indicazioni che permettono di acquisire informazioni sul ruolo paterno di Giuseppe. Infatti tutti i testi sorvolano la fase dell’adolescenza per passare direttamente a quelle in cui il Cristo iniziò a diffondere la parola di Dio, momento in cui Giuseppe sembra già essere morto.
San Giuseppe, feste e sagre dedicate al Beato
San Giuseppe è il patrono dei falegnami, carpentieri, lavoratori e dei papà. La sua santità è stata da subito riconosciuta dalla Chiesa e veniva celebrata nei giorni successivi alla nascita di Gesù tra il 25 dicembre e il 1° gennaio. In caso che non fosse presente una domenica in quest’arco di tempo veniva celebrata il 26 di dicembre. La data del 19 marzo fu stabilita da Papa Gregorio XV nel 1621, estendendola a tutta la Chiesa cattolica e indicandola come giorno di commemorazione della morte del Santo. San Giuseppe viene ricordata con una messa in suo onore e inoltre con feste che fondono tradizione religiosa e folclore in tutto il mondo. Per esempio in Svizzera la data del 19 marzo è considerata una festa di precetto. In Val Trebbia viene ricordato con la festa del Falò, evento che segna il passaggio dall’inverno alla primavera. In Campania nella città di San Giuseppe Vesuviano invece, si festeggia il santo sia con una celebrazione e una processione per la cittadina, sia con la produzione di un dolce caratteristico come le zeppole di San Giuseppe.
La città di cui è patrono: San Giuseppe Vesuviano
In Italia la chiesa più antica in onore di San Giuseppe fu costruita dai Benedettini a Bologna nel 1129. Il comune di cui è patrono è San Giuseppe Vesuviano, parte della città metropolitana di Napoli, che sorge alle pendici del Vesuvio. Le origini del centro abitato si fanno risalire al 1500, quando alcuni abitanti della cittadina di Ottaviano decisero di costruire delle locande e dei punti di ristoro per i carri che provenivano dalle zone della costiera o dell’entroterra avellinese e si dirigevano a Napoli. Ben presto l’agglomerato si ampliò e nel 1893 divenne un comune autonomo. Passeggiando nel suo centro storico ciò che subito cade all’occhio è il santuario che occupa la piazza centrale, dedicato a San Giuseppe costruito nel 1600 e ampliano nei secoli successivi.
Gli altri Beati di oggi
In questa data si ricordano anche i seguenti Santi e Beati: Beato Marcello Callo; San Quinto e compagni; San Alcmondo; Beato Andrea Gallerini; Beato Vincenzo; Beata Sibillina Biscossi.