Il 19 marzo di solito la Chiesa cattolica festeggia San Giuseppe, il marito di Maria. Tuttavia nel 2021, poiché la celebrazione coincide con la domenica di Quaresima, è stata spostata al giorno successivo, quindi al 20 marzo. Viene considerato dalla Chiesa come suo patrono, per volere del papa Pio IX a partire dal 1870. Il culto di San Giuseppe inizia a diffondersi fin dai primi anni del Medioevo ma sono i monaci benedettini che, a partire dal 1030, iniziano a festeggiare la ricorrenza del 19 marzo in modo sistematico. Oggi la ricorrenza coincide anche con la più profana festa del papà, proprio perché Giuseppe fu il padre putativo di Gesù. Nell’iconografia classica, Giuseppe viene sempre rappresentato con Gesù bambino, con un giglio, il bastone pastorale e gli strumenti da falegname. Molte le città nelle quali il culto del santo è forte, una fra tutti Gela, in Sicilia, dove c’è l’usanza di organizzare la tavola di San Giuseppe, una cena imbandita con tantissime pietanze diverse alla quale vengono invitati a mangiare amici, parenti ma anche poveri e mendicanti.



San Giuseppe, la vita del Beato

Poco si sa di certo sulla vita di San Giuseppe. Viene nominato all’interno dei Vangeli come marito di Maria e padre putativo di Gesù. Di lui si sa che svolgeva la professione di falegname e che era originario di Betlemme nonché proveniente dalla famiglia di Davide. Nei Vangeli viene narrato che l’uomo viveva a Nazareth e che aveva una futura sposa appena dodicenne di nome Maria. La giovane, una notte in sogno, incontra l’angelo che le predice che sarà madre del figlio dell’Altissimo concepito senza peccato e, per convincerla dell’eccezionalità dell’evento, le rivela che anche Elisabetta, sua cugina sterile, avrà un figlio. Così Maria si reca in visita dalla parente e al suo ritorno è incinta di tre mesi. Alla notizia Giuseppe non sa come reagire perché non intende ripudiarla per non condannarla alla lapidazione ma, al tempo stesso, non sa proprio come gestire la situazione. Interviene in suo aiuto ancora una volta l’angelo che in un’apparizione gli dice che avrà un figlio che salverà l’uomo e che lo chiamerà Gesù. Così Giuseppe si presta al suo volere e accoglie Maria in casa.



Al momento del parto, però, la famiglia si sposta a Betlemme per un censimento della popolazione e qui Giuseppe non solo assiste alla nascita del figlio ma anche all’adorazione dei pastori. La Sacra Famiglia resta a Nazareth per un periodo imprecisato che va dai 40 giorni ai due anni, poi è costretta a scappare in Egitto per le persecuzioni di Erode e solo dopo qualche anno fa ritorno a Nazareth. Qui Giuseppe crescerà come un padre amorevole e giusto Gesù, fino a quando quest’ultimo non farà il suo ingressi nella vita pubblica. Poco si sa, poi, della sua morte che sicuramente avviene prima della crocifissione di Gesù perché al momento della sua morte è presente solo Maria, circostanza che non poteva verificarsi nel caso in cui Giuseppe fosse stato ancora vivo. I Vangeli apocrifi, però, raccontano che Giuseppe vive fino a 111 anni in ottima salute e viene avvisato ancora una volta dall’angelo della sua imminente morte che avviene dopo una malattia improvvisa, con la moglie e il figlio al suo capezzale. Proprio Gesù lo aiuta a superare il trapasso e lo affida ad un corteo di arcangeli che lo prendono in custodia e lo portano in Paradiso.



Gli altri Beati di oggi

Quest’anno il 20 marzo, insieme a San Giuseppe, la Chiesa cattolica festeggerà anche Santa Claudia, Santa Alessandra, San Giovanni Nepomuceno, San Martino di Braga e San Leonzio.

Video, la vita del Beato