San Guido di Pomposa si celebra il 31 marzo. Viene considerato il patrono della città tedesca di Spira. In questo luogo, il giorno 31 marzo, viene ricordata la vita virtuosa dell’abate. In particolare nella chiesa, a lui dedicata, c’è una toccante celebrazione religiosa che attira pellegrini da tutto il mondo. Questi ultimi in genere si ritirano a pregare nei pressi della tomba del frate di Pomposa, che si trova appunto in questo edificio religioso. In occasione della festa di San Guido, a Spira, ci sono anche delle manifestazioni gastronomiche, che ospitano parecchi visitatori. A costoro viene data la possibilità di gustare alcune specialità tedesche dello stato federale della Renania-Palatinato, come il grieweworscht, che è una salsiccia con cubetti di pancetta, e il leberknödel, che è un polpettone con uova e fegato di maiale.



Spira è dunque una città tedesca con più di 50 mila abitanti. In questo posto, oltre alla chiesa di San Guido, c’è il bellissimo Duomo, che è stato realizzato interamente in arte romanica. Questa architettura religiosa è uno dei patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO. Nella cripta di questa struttura vi sono le tombe di numerosi componenti della famiglia imperiale dei Salii, tra cui figurano Enrico IV e Corrado II. A Spira si può visitare anche il meraviglioso Museo Storico del Palatinato, in cui sono state conservate delle importanti raccolte dell’età del bronzo, tra cui vi è il Cappello d’oro ritrovato nella città di Schifferstadt.



San Guido di Pomposa, la vita del Beato

San Guido di Pomposa nasce a Casamari, nei pressi di Ravenna, nel 970 dopo Cristo. Non si conosce però il giorno esatto della sua venuta al mondo. Costui proviene da una famiglia benestante e sente fin da piccolo una forte vocazione religiosa. In un primo momento, però, Guido decide di non dedicare la sua vita a Dio. Il giovane si dedica infatti allo studio delle arti liberali e non ha nessun desiderio di intraprendere la carriera ecclesiastica. Ad un certo punto, però, la vita del ragazzo cambia irrimediabilmente. Costui sceglie dunque di regalare tutti i suoi averi ai più poveri e di fare un viaggio religioso a Roma. Nella Capitale, il giovane riceve la torsura ed entra a far parte del clero romano. Successivamente, Guido fa un viaggio importante a Gerusalemme, per visitare i luoghi dove è vissuto il Cristo. In seguito il religioso ritorna a Ravenna, dove decide di condurre un’esistenza eremitica, seguendo l’esempio di Martino, che è abate di Pomposa. Nel 998, Guido entra a far parte del monastero di Pomposa e nel 1008 diviene a sua volta abate di questa struttura.



Durante la sua guida, l’abbazia raggiunge una fama mondiale, in quanto il religioso ha una grande fede ed una enorme capacità nell’avere delle relazioni cordiali con i sovrani dell’epoca. In questo periodo la struttura del monastero viene allargata e il posto è in grado di accogliere numerosi monaci. A un certo punto, Guido di Pomposa viene chiamato dal vescovo di Ravenna a mettere in atto una nuova riforma ecclesiastica e successivamente l’abate, con l’invenzione del pentagramma e delle sette note musicali, rivoluziona il mondo della musica. Nel corso della sua esistenza il frate ha ottenuto numerosi privilegi da molti imperatori e ottimo è stato il suo rapporto con Bonifacio di Canossa. Guido muore il 31 Marzo del 1046 a Fidenza e negli anni successivi è diventato un Santo della Chiesa Cattolica.

Tutti gli altri Beati di oggi

Oltre a San Guido di Pomposa, il 31 marzo si ricordano anche Sant’Agilulfo di Colonia, San Maurisilio di Milano e Santa Balbina da Roma. I Beati commemorati in questo giorno sono infine Giovanna di Tolosa e la martire Natalia Tułasiewicz.

Video, la vita del Beato