San Guido viene ricordato il 7 settembre come ogni anno. Il Beato viene considerato il patrono della città di Arezzo che il 7 di settembre si prepara ad onorare il Santo con festeggiamenti e musica. Le cerimonie dedicate a San Guido sono praticate in varie città dell’Italia vista l’importanza delle sue invenzioni e il suo contributo essenziale nel mondo della musica.
La giornata commemorativa di San Guido inizia con la messa solenne corredata di canti antichi e di un coro appositamente scelto. In seguito i fedeli si spargono nelle strade del paese dove vengono dislocate bancarelle e punti di intrattenimento musicale. Il 7 settembre di ogni anno si ricordano anche Sant’Albino di Chalons vescovo, San Calcedonio martire, San Chiaffredo, San Clodoaldo, San Giovanni da Lodi, Santi Festo e Desiderio, San Grato di Aosta, Beata Eugenia Picco e Beato Giovanni Mazzucconi.
San Guido, la vita del Beato
San Guido d’Arezzo nacque probabilmente intorno al 991 ad Arezzo secondo le fonti a oggi pervenute. Qualcuno colloca la sua nascita nella città di Ferrara, Talla e Pomposa ma si tratta di versioni non accertate. Forse questa supposizione viene fatta perché S. Guido operò come monaco benedettino presso l’Abbazia di Pomposa. Durante la sua carriera ecclesiastica si dedicò a una nuova forma di insegnamento per quanto riguarda i canti gregoriani da sempre considerati difficili da memorizzare.
Fu il primo ad utilizzare con sapienza il tetragramma ossia l’attuale pentagramma e quindi viene considerato l’inventore ufficialmente riconosciuto delle note musicali. Purtroppo la sua cultura e intelligenza furono oggetto di gelosie da parte dei colleghi ecclesiastici tanto da costringerlo a un trasferimento ad Arezzo. S. Guido fu incaricato dal vescovo all’insegnamento presso una scuola di canto del luogo e da quel momento sviluppò la sua creatività in maniera totale e ottimale. Grazie al suo sapere vennero stabiliti i principi fondamentali del solfeggio musicale e la codificazione di un sistema musicale che lo resero importante e famoso. Anche il Papa lo invitò a Roma per conoscerlo e sapere più informazioni riguardo queste straordinarie invenzioni. Tornò ad Arezzo quando sopraggiunsero alcuni problemi di salute e precisamente nel monastero di Fonte Avellana. Nel 1040 fu anche priore a Pomposa e fu affiancato dallo storico amico Pier Damiani. Morì nel 1050 e in suo onore venne creata una statua situata attualmente presso il Palazzo degli Uffizi di Firenze.