Tutti gli anni, il 7 settembre, la Chiesa ricorda San Guido, il monaco benedettino che, vissuto a cavallo dell’XI secolo, fu fondamentale per la storia della musica. Inventò le note scritte e il tetragramma (oggi pentagramma) contribuendo in modo significativo al solfeggio e all’insegnamento del canto. È il Patrono d’Arezzo.
Una vita monastica da grande musicista e inventore geniale
La vita di San Guido d’Arezzo, noto anche come Guido Monaco o Guido Pomposiano, è avvolta nel mistero tanto da non sapere con precisione neanche la data e il luogo della sua nascita. Stando alle fonti sarebbe nato nel 991, ma resta dubbia la città natale, che alcuni individuano in Arezzo, altri in Talla, Ravenna o, addirittura, Pomposa. Secondo il monaco benedettino, suo coetaneo, Sigberto di Gembloux la sua nascita sarebbe avvenuta ad Arezzo definendolo, in una sua memoria in latino, “Pietro Aretinus”.
La sua figura abbina la veste religiosa al ruolo di musico geniale e innovatore. È infatti considerato l’inventore delle note moderne con l’introduzione del tetragramma, l’odierno pentagramma.
In tutta la sua carriera ecclesiastica non abbandona mai l’amore per la musica che continua ad esercitare da pioniere del solfeggio e nell’insegnamento dei canti gregoriani sia presso l’abbazia di Pomposa che ad Arezzo, dove insegna in una scuola di canto.
Viene invitato anche in Vaticano da Papa Giovanni XIX per dare contezza delle sue scoperte e invenzioni in campo musicale, riassunte nel suo trattato teorico Micrologus. Nel 1040 torna a Pomposa, dove aveva trascorso i primi anni da monaco benedettino e dove collabora con l’amico Pier Damiani, delegato pontificio e Ddella Chiesa. Muore nel 1050 per l’aggravarsi del suo stato di salute, a ricordare la sua figura di grande frate benedettino e teorico della musica medievale è stata eretta una statua dello scultore Salvino Salvini nell’omonima piazza di Arezzo.
Alla scoperta delle perle di Arezzo, città patronale di San Guido
San Guido è patrono di Arezzo. La città toscana propone un ricco ventaglio di monumenti da visitare, primo fra tutti il Crocifisso di Cimabue, restaurato da poco, custodito nella basilica di San Domenico e considerato l’opera prima del maestro di Giotto. Altra tappa da non perdere la suggestiva piazza Grande, detta anche piazza Vasari, sovrastata dal monumentale Palazzo delle Logge, che fa da cornice alla Giostra del Saracino e alla fiera dell’antiquariato che si tiene ogni prima domenica del mese. Chiude il cerchio degli itinerari consigliati la Basilica di San Francesco, scrigno di uno dei massimi capolavori dell’arte italiana del Rinascimento, “La leggenda della vera Croce” di Piero della Francesca.
Feste e sagre in onore del Santo
Ogni anno, il 7 settembre, Arezzo, città patronale di San Guido, omaggia il suo santo con un ricco programma di festeggiamenti in suo onore. Una giornata di commemorazioni ed eventi religiosi e musicali che culminano in una messa solenne con il sottofondo di antichi canti e nell’esibizione di un coro. Le vie cittadine si riempiono di fedeli che possono intrattenersi, per l’occasione, alle bancarelle della tradizionale fiera di antiquariato e modernariato, arricchita da intervalli musicali.
Gli altri Santi del giorno
Il 7 settembre si celebrano anche altri santi, fra i quali Santa Regina, vergine e martire, San Giovanni da Lodi, Sant’Albino di Chalons vescovo, San Calcedonio martire, San Grato di Aosta e i beati Eugenia Picco e Giovanni Mazzucconi.