Il 4 aprile 2023 è il giorno dedicato alla commemorazione di Sant’Isidoro, vescovo di Siviglia vissuto tra il VI e il VII secolo. Considerato uno dei più grandi santi della Spagna, al punto da essere definito “Doctor egregius” e “il maestro della Spagna”, S. Isidoro succedette al fratello Leandro, che lo ordinò sacerdote, alla guida della dioscesi di Siviglia. Oltre a lui, anche i suoi due fratelli e sua sorella sono santi: San Fulgenzio, San Leandro e Santa Fiorentina.



Sant’Isidoro venne nominato come protettore della grande rete di Internet nel 2002, su disposizione del pontefice Giovanni Paolo II. Ciò fu stabilito in merito alla creazione della prima storica enciclopedia, scritta da Sant’Isidoro e comprendente tutti gli atti più importanti della conoscenza. Tra le feste dedicate al vescovo, va segnalata quella organizzata ogni anno ad Abbadia Alpina, una frazione di Pinerolo, in Piemonte.



Sant’Isidoro, la vita del santo spagnolo

Scrittore, teologo, dotato di grande cultura, Sant’Isidoro nacque in Spagna, a Cartagena, intorno all’anno 560. Nato da una famiglia aristocratica, i fratelli Leandro e Fulgenzio si occuparono della tutela e dell’istruzione del fratello alla morte prematura dei genitori. Si racconta che ancora ragazzo, Isidoro decise di non andare a scuola, mentre vagava per i campi, si recò a un pozzo, dove notò i solchi scavati dalla corda del secchio sulla pietra. Fu in questo momento che comprese la forza di volontà e la perseveranza possono far superare le asperità peggiori, da quel momento decise di impegnarsi senza sosta nello studio e nelle opere.



Uomo di grande cultura e appassionato di studi, imparò il greco, il latino e l’ebraico, le testimonianze dell’epoca lo descrivono come esperto conoscitore della scienza antica, tanto da scrivere il Libro delle etimologie (un’opera che potremmo definire un’enciclopedia del tempo). Sant’Isidoro fu anche un instancabile predicatore, in particolar modo contro l’eresia ariana.
Nominato vescovo alla morte del fratello Leandro, cercò di dare ordine alla Chiesa in Spagna, convocando Sinodi e Concili, considerati fondamentali per la Chiesa, tra i quali il Concilio di Siviglia e quello di Toledo. S.Isidoro si preoccupò anche di fondare un collegio ecclesiastico, al quale nei secoli successivi si sarebbero ispirati i moderni seminari.

Isidoro morì a Siviglia il 4 aprile del 636. Poco prima della morte, sentendosi vicino alla fine dei suoi giorni, Sant’Isidoro decise di far dono ai poveri di quasi tutti i suoi beni, al punto che una grande folla si radunò. Poco prima di morire, si fa portare in chiesa vestito di un sacco, si fa cospargere il capo di cenere e si confessa di fronte all’assemblea riunita, prima di ricevere il Viatico.

Gli altri santi che si venerano oggi

Il 4 aprile, oltre a S.Isidoro, è anche il giorno dedicato alla commemorazione di altri santi importanti, tra i quali spiccano San Benedetto Manassari il Moro, il fanciullo San Francesco Marto, il vescovo San Pietro di Poitiers, l’abate San Platone di Bitinia e l’anacoreta San Zosimo.

San Francesco Marto è uno dei tre pastorelli di Fatima, ai quali apparve la Vergine Maria. La morte prematura (a 10 anni) di Francesco e della sorella Giacinta per l’influenza spagnola, venne preannunicata dalla Madonna, in una delle Sue apparizione, che profetizzò anche che Lucia, invece, sarebbe vissuta a lungo. Francesco e Giacinta sono stati proclamati santi nel 2017.