Il 26 maggio si celebra San Josemaria Escrivà, fondato dell’Opus Dei. Nacque in Spagna, a Barbastro, nel 1902 da Josè e Dolores. Ebbe due fratelli e tre sorelle, morte in giovane età. Fin dall’infanzia i suoi genitori lo educarono secondo i dettami della religione cattolica. Quando era un adolescente, a causa del lavoro del padre, Josemaria fu costretto a trasferirsi a Logroño dove iniziò a percepire la sua vocazione. Iniziò, così, il suo percorso nel Seminario di Saragozza ma, contemporaneamente studiò diritto all’Università. Quando il padre morì, nel 1924, Josemaria divenne di fatto il capofamiglia; un anno dopo fu ordinato sacerdote e iniziò la sua opera presso una chiesa di Saragozza. Nel 1928, mentre era a Madrid per il dottorato in diritto, ebbe l’illuminazione di quale fosse la missione che Dio gli aveva affidato e fondò l’Opus Dei. Da quel momento egli trascorse ogni giorno a contatto con la malattia e la miseria negli ospedali e nei quartieri più poveri di Madrid. Con lo scoppio della guerra civile spagnola nel 1936, in seguito alle persecuzioni religiose, egli dovette celebrare in clandestinità e poi fu costretto a fuggire in Francia.



JOSEMARIA ESCRIVA: LA CANONIZZAZIONE

Alla fine della guerra tornò a Madrid e si dedicò all’istruzione di nuovi laici e religiosi fino a quando, nel 1946 non si stabilì a Roma. Ben presto divenne un figura importante in Vaticano, prima seguendo i preparativi per il Concilio Vaticano II e successivamente viaggiando molto per l’Europa al fine di consolidare l’opera dell’Opus Dei. Morì il 26 giungo 1975 e fu sepolto nella Chiesa di Santa Maria della Pace a Roma. Dopo la sua morte cominciarono ad arrivare da ogni parte del mondo le richieste di canonizzazione ed il 17 maggio 1992, durante una funzione affollatissima, Giovanni Paolo II lo dichiarò beato. La canonizzazione è stata possibile grazie a un miracolo conclamato in cui un traumatologo, dopo aver chiesto l’intercessione di San Josemaria Escrivà, è guarito da un tumore alle mani; questa è avvenuta in Piazza San Pietro il 6 ottobre 2002 davanti ad una imponente folla arrivata da ogni parte del mondo, a testimoniare l’importanza dell’opera portata avanti da Josemaria Escrivà e la sua diffusione.

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