Il 6 novembre, tutti gli anni, la Chiesa celebra San Leonardo Eremita, conosciuto anche come San Leonardo di Limoges o Noblat, abate e eremita francese, riconosciuto come santo da tutte le Chiese. Fu una figura molto importante per la Francia, tanto da arrivare ad assistere e soccorrere la regina che fu sorpresa nel bosco di Pauvain dalle doglie del parto: in ringraziamento, il re Clodoveo gli donò parte delle terre della foresta per edificarvi un monastero.



La vita di San Leonardo Eremita

Leonardo nacque in Gallia in una famiglia nobile nel 496 circa nel villaggio di Corroi presso Orléans. Suo padre sarebbe stato Re Rumonio, grande amico di Re Clodoveo che affiancò nella guerra contro Siagrio nel 486; proprio Clodoveo gli farà da padrino nel battesimo la notte di Natale del 496. Dei primi anni di vita di Leonardo non si hanno molte notizie, le uniche informazioni riguardano il suo rifiuto di seguire la carriera militare in favore degli insegnamenti religiosi. Decise da giovanissimo di ritirarsi, con il fratello Lifardo, presso il monastero di Micy, seguendo San Remigio, arcivescovo di Reims, dove avrebbe compiuto il suoi primo miracolo trasformando l’acqua in vino.



Data la sua profonda devozione e fede, Re Clodoveo gli offrì la possibilità di liberare tutti i prigionieri che avesse ritenuto innocenti, così Leonardo utilizzò questo privilegio per liberare moltissime persone. Intorno al 520 decide di fondare il suo eremo nella foresta di Pauvain e, nel corso degli anni, compì molteplici miracoli, aiutando ad esempio la regina Clotilde, moglie di re Clodoveo, a partorire senza provare alcun dolore. Per ringraziarlo il Re gli donò una parte del bosco, ed è qui che Leonardo fondò un oratorio in onore della Madonna.

Nel tempo si raccoglie intorno a lui un numero sempre più elevato di eremiti ed ex prigionieri, così Leonardo decise di destinare una parte del bosco proprio a quest’ultimi affinché lo coltivassero e ne traessero sostentamento. Proprio da questa colonia agricola nascerà la città medioevale che oggi ha il nome di Saint-Léonard-de-Noblat, in onore del santo. Leonardo morì il 6 novembre, anche se non si conosce precisamente l’anno e il suo corpo fu custodito nell’Oratorio di Nostra Signora.
Questo luogo divenne ben presto meta di pellegrinaggio. Tra i tanti fedeli si narra che lo stesso Pipino il Breve si recò in visita.
Dato il numero sempre più elevato di fedeli che si recavano presso quel luogo, si decise di spostare le reliquie e la tradizione narra che lo stesso San Leonardo indicò il luogo in cui dovevano essere custodite.



Il culto di San Leonardo Eremita in Francia e in Italia

Il culto di San Leonardo Eremita ha origini antichissime: le prime testimonianze sono datate intorno al 1017, e si narra di moltissimi personaggi celebri che si recarono in visita in preghiera, come Boemondo I d’Antiochia, il Re d’Inghilterra Riccardo Cuor di Leone e Anna d’Austria, regina di Francia e Navarra. St-Léonard-de-Noblat diventò anche una delle tappe del cammino verso Santiago di Compostela, accrescendo ulteriormente la propria fama.

Il culto è anche molto diffuso in Italia, tanto da essere presenti più di 225 luoghi dedicati a San Leonardo Eremita.
Il Santo è considerato il patrono dei carcerati, delle puerpere e di molti comuni italiani, tra cui San Leonardo, un piccolo paese di poco più di 1000 abitanti del Friuli-Venezia Giulia, risalente al 1257. Qui è stata edificata nel 1351 una Chiesa dedicata proprio al Santo al cui interno, oltre all’altare principale, sono presenti due altari lignei “zlati oltar” del ‘700.
Ogni anno viene organizzata in suo onore la Cavalcata di San Leonardo: un grande corteo a cui prendono parte rappresentanti provenienti da tutte le quattro valli ladine, in costume tradizionale, che attraversano le strade del paese.

Gli altri Santi del giorno

Il 6 novembre, oltre a San Leonardo Eremita, si venera anche Beata Cristina di Stommeln, mistica; San Melanio, vescovo; San Paolo, patriarca di Costantinopoli e martire; San Severo di Barcellona, vescovo e martire; San Vinnoco, abate; Sant’ Iltuto, abate e fondatore.