San Luca Evangelista si celebra il 18 ottobre. Questi è patrono di molte località italiane come Capena (Roma), Motta d’Affermi, Praiano e Impruneta. Ogni anno in Italia avvengono molte commemorazioni e processioni. Ogni 18 ottobre a Capena, un paese in provincia di Roma, viene effettuata una processione per le vie del paese e, alla fine, la statua del santo viene consegnata a una famiglia che ha il compito di custodirla fino alla festa dell’anno successivo. In tale occasione la tradizione vuole che, a Capena, vengano effettuati i maritozzi con il mosto, in coincidenza con la vendemmia.
Capena è un paese di poco più di 11.000 abitanti situato nella città metropolitana di Roma. Esso sovrasta la valle del Tevere, offrendo un’eccezionale visuale sulla bassa Sabina. Il paese ha un’altitudine media di 160 metri sul livello del mare e questo aspetto, durante la stagione invernale, rende il suo clima soggetto ad ampie escursioni termiche. Oltre a San Luca Evangelista, il 18 ottobre si festeggiano in Italia, fra gli altri, anche Sant’Alda, il Beato Gildo, San Giusto, Santa Teca, il Beato Teobaldo da Narbona, San Monone, San Pietro d’Alcantara, Sant’Asclepiade, i Santi Procolo, Eutichio e Acuzio, Sant’Amabile e Sant’Isacco Jogues.
San Luca Evangelista, la vita del Beato
San Luca Evangelista nacque ad Antiochia di Siria intorno al 9 d.C. e morì a Tebe in Grecia intorno al 93 d.C. Esercitò a lungo la professione di medico e aveva una notevole cultura, come traspare dalla qualità dei testi del Nuovo Testamento da lui scritti in età avanzata. I suoi genitori erano pagani. Si ritiene che non conobbe personalmente Gesù. Egli compì alcuni viaggi in Egitto e in Grecia per approfondire le sue conoscenze mediche e poi si recò nella Troade per svolgere la professione di medico. Lì conobbe l’apostolo Paolo e si convertì alla fede cristiana, dedicandosi alla predicazione. Verso il 60 d.C. ad Antiochia scrisse il terzo Vangelo in lingua greca che dedicò a Teofilo, conosciuto proprio in quella città.
Facendo ciò, egli seguì la consuetudine degli scrittori classici che dedicavano le proprie opere a personaggi di primo piano. In seguito evangelizzò l’Italia, la Gallia, la Dalmazia e la Macedonia. Durante la prigionia di S. Paolo a Roma, scrisse “Gli atti degli apostoli” dove racconta le prime esperienze della comunità cristiana di cui faceva parte. Durante questo periodo, in una lettera indirizzata a Timoteo, S. Paolo lo cita, affermando che tutti lo avevano abbandonato, tranne lo stesso S. Luca. I cattolici di tutto il mondo lo venerano come santo protettore dei medici, degli artisti e dei notai. Secondo la tradizione egli dipinse quadri della Madonna, di S. Paolo e di S. Pietro, che sarebbero stati custoditi a lungo a Roma e a Gerusalemme. Nel suo Vangelo S. Luca celebra l’onnipotenza e la mansuetudine di Gesù, oltre che la sua misericordia; egli dà rilevo anche alla figura di Maria di cui descrive i gesti e i silenzi.