Il 12 marzo la chiesa cattolica dedica la giornata a San Luigi Orione, ricordato non solo per la sua vita pia ma anche per il fatto di essere stato il fondatore della congregazione della Piccola Opera della Divina Provvidenza. La sua beatificazione avviene nel 1980 per volere di papa Paolo Giovanni II che poi, 24 anni più tardi, procede anche alla sua canonizzazione nel 2004. Il corpo di San Luigi Orione viene conservato nel santuario di Nostra Signora della Guardia che si trova a Tortona ed è stato dedicato proprio a lui. Tuttavia il suo culto è molto sentito anche altrove, come dimostrano le numerose chiese che sono state a lui dedicate, fra cui quella di Pavia, una ad Avezzano, a Palermo, a Venafro e a Seregno.
San Luigi Orione, la vita della Beata
San Luigi Orione nasce il 23 giugno del 1872 a Pontecurone, in provincia di Alessandria. La sua famiglia è molto umile in quanto suo padre lavora come selciatore di strade mentre la madre fa la contadina e non sa né leggere né scrivere. La sua educazione viene affidata alla chiesa, come abitualmente avviene all’epoca per i bambini delle famiglie più povere, e nel 1885 entra nella congregazione dei francescani ma vi resta solo un anno poiché viene colto da una grave malattia ed è costretto a tornare a casa. Ripresosi in modo miracoloso, visto che secondo i medici era destinato alla morte, Luigi l’anno dopo viene ammesso all’oratorio Valdocco che si trova a Torino, dove fa la conoscenza anche di Giovanni Bosco che ne comprende immediatamente non solo l’intelligenza ma anche lo spirito di abnegazione e lo sceglie fra i suoi preferiti, ai quali affida compiti di una certa importanza. Così, ad esempio, partecipa all’inaugurazione dell’oratorio di San Luigi a Tortona e nella stessa città partecipa anche alla fondazione di un collegio per bambini poveri che però sono desiderosi di studiare, nel difficile quartiere di San Bernardino.
Ad aprile del 1895 diviene finalmente sacerdote ma questo traguarda non lo ferma di certo. Quattro anni dopo inizia a raccogliere intorno a sé un gruppo di religiosi animati dalla voglia di aiutare il prossimo e dà vita alla Piccola Opera della Divina Provvidenza che ottiene il riconoscimento diocesano nel 1903. Da quel momento, Luigi e i suoi seguaci sono in prima fila per correre lì dove c’è bisogno di un aiuto concreto, come nel caso del terremoto a Messina e a Reggio Calabria, nel 1908, oppure del terremoto ad Avezzano nel 1915. Scoppia la Prima Guerra Mondiale e anche in questo caso Luigi fa in modo di portare un aiuto non solo spirituale ma anche pratico a tutti coloro che ne hanno bisogno. Contribuisce con i suoi seguaci alla fondazione di collegi per gli orfani, porta cibo agli sfollati, istituisce delle colonie agricole e molto altro ancora. La sua opera non si ferma solo all’Italia ma travalica i suoi confini visto che dà vita ad alcune missione per i bisognosi di Africa, America Latina e Stati Uniti. Muore a Sanremo il 12 marzo del 1940, non prima di aver contribuito con la sua mediazione fra il papa e il governo di Mussolini per dare vita ai Patti Lateranensi.
Gli altri Beati di oggi
Nella stessa giornata del 12 marzo, la chiesa cattolica ha deciso di dedicare la celebrazione anche il martire San Massimiliano, il vescovo Mamiliano da Palermo, l’abate San Simeone, la vergine Santa Fina, Sant’Elfego conosciuto come il Vecchio e il martire San Teofane.