San Marcellino, il patrono di Roma che viene ricordato dalla Chiesa Cattolica nella giornata del 26 aprile. La figura di San Marcellino è strettamente connessa a quella della città di Roma dove nacque e morì difendendo la religione cristiana dalle persecuzioni dei pagani. Roma è la città che nei secoli ha vissuto uno sviluppo culturale che si può respirare in ogni angolo delle sue strade. Dai templi romani ai fori imperiali, dalle bellissime chiese alla Basilica di San Pietro sede dello stato Pontificio. Camminando per le vie della storica città non si può far a meno di rimanere rapiti dall’arte e dalla storia che nei secoli hanno plasmato non solo i suoi monumenti ma anche gli abitanti. La città eterna, attraversata dal lento defluire del Tevere, ha un cuore che pulsa di storia e di eventi che l’hanno resa tra i luoghi unici da dover assolutamente visitare.



SAN MARCELLINO, LA CELEBRAZIONE DEL PATRONO DI ROMA

Della nascita di San Marcellino si hanno pochissime fonti. Nacque a Roma da un certo Proietto. Sin dall’infanzia sembra aver voluto seguire la dottrina di Cristo. Viene ricordato come un uomo sempre attento alle necessità dei bisognosi e pronto ad aiutare i poveri della città. Il 30 giugno del 296 fu eletto come 29° pontefice e vescovo di Roma. I primi anni del suo pontificato, grazie alla pax romana instaurata dall’imperatore e il precedente vescovo di Roma, San Marcellino poté dedicarsi a rafforzare la fede e ad aiutare i più bisognosi. Ma ben presto le cose cambiarono. Diocleziano non riuscendo a gestire l’impero, decise di creare una tetrarchia ponendosi lui a capo dell’Impero Romano d’oriente con cesare Galerio e Massimiliano di quello d’Occidente con cesare Costanzo Cloro. Inoltre spostò la sede imperiale a Nicomedia. Fu qui che si racconta di come Galerio spinse Diocleziano a dare completo appoggio al paganesimo e quindi iniziare quella che fu definita la nona persecuzione anticristiana. Papa Marcellino si trovò a fronteggiare questa nuova ondata di odio nei confronti della religione Cristiana. i primi scontri avvennero a Nicomedia, dove i cristiani colpirono la sede imperiale. Ben presto il conflitto di espanse in tutto l’impero. I soldati romani distrussero le chiese di Roma, incendiandole. Il papa fu incarcerato e più di una volta spinto a dover rinnegare la sua fede. Per gran parte degli storici anche sotto torture indicibili non rinnegò mai il suo legame con Cristo. In alcuni testi è riportato invece che ci fu un momento in cui sembrò essersi deciso a cedere alla sofferenza e offrire incenso su un altare pagano, ma subito dopo pentendosi fu condannato a morte. Il papa rimase comunque legato alla fede cristiana fino alla fine tanto che morì per essa. La sua morte fu tra il 304 e il 305 d.c. Le fonti sono incerte su quale sia il giorno esatto. Nel Liber Pontificalis, viene posta al 26 di aprile giorno della sua commemorazione. San Marcellino fu sepolto nelle catacombe di Priscilla. Ogni 26 aprile per ricordare la sua morte vengono aperte in modo che i fedeli possano vedere le spoglie del Santo e pregare. Inoltre in ogni chiesa della città viene effettuata una messa in onore di San Marcellino ricordando la sua devozione. I Santi e i beati che vengono ricordati nel giorno del 26 aprile oltre a San Marcellino sono San Basileo di Amasea, San Cleto, Santi Guglielmo e Pellegrino, San Ricardo di Celles, Beato Stanislaw Kubista, Beati Domencio e Gregorio e Beato Ladislao.

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