Il 26 aprile di ogni anno viene celebrata dalla Chiesa la morte di San Marcellino. Marcellino fu Papa, tra il III e il IV secolo, per otto anni e morì verso il 304, durante la terribile persecuzione di Diocleziano. Fu sepolto nel cimitero di Priscilla, presso il martire Crescenzione. Il suo pontificato fu caratterizzato da una grande attenzione verso le famiglie bisognose e seguì scrupolosamente i dettami della fede. Il 26 aprile la Capitale si riempie di fedeli che vanno a visitare le catacombe di Priscilla, dove sono conservate le sue spoglie. I fedeli accorrono da ogni parte del mondo e in tutta Italia vengono celebrate messe in onore del Santo che si è fatto uccidere pur di non rinnegare la sua fede.



San Marcellino, la vita del Santo

Marcellino fu incoronato “Re Christianorum” e Vescovo di Roma il 30 giugno 296. L’inizio del vescovato di Marcellino fu segnato dalla “Pax”, il lungo periodo di pace che caratterizzò l’Impero romano sotto Augusto. Successivamente, il Senato istituì una “tetrarchia” e i poteri di governo furono divisi in tre funzioni. A Diocleziano fu affidato l’Impero d’Oriente, a Massimiano l’Impero del Nord-Ovest e, infine, Galerio fu nominato governatore di Roma. Fu proprio Galerio a dare inizio alla “Nona persecuzione” contro i cristiani, con l’obiettivo di frenare la diffusione del cristianesimo nelle terre imperiali. A Nicomedia, Galerio riuscì a persuadere Diocleziano a far rivivere il paganesimo e a perseguitare i dissidenti: il 23 febbraio 303, fece bruciare la chiesa cristiana di Nicomedia e il clero, per rappresaglia, incendiò il palazzo imperiale. Iniziò un feroce contrattacco, tanto che le milizie romane distrussero tutto e misero a morte centinaia di persone.



Anche la “legione tebana” fu annientata e molti cristiani furono uccisi. San Marcellino fu fatto prigioniero e processato. Per salvarsi la vita avrebbe dovuto rinnegare la sua religione ed esprimere la propria fede nei riguardi di Massimiano e Diocleziano, ma si rifiutò e venne torturato fino alla morte: i suoi resti furono conservati nel cimitero di Priscilla. Da allora, la tomba di Marcellino è stata oggetto di pellegrinaggio e venerazione. Marcellino divenne prima Vescovo di Roma e poi Papa, carica che ricoprì dal giugno 296 fino alla sua morte, avvenuta il 26 aprile 304. Oggi è venerato come santo. Data la fede che ha sempre contraddistinto San Marcellino, il santo viene pregato per chiedere a Dio che l’umanità possa tornare a praticare la fede cristiana e che la Chiesa possa trionfare.



Gli altri Santi del 26 aprile

Il 26 aprile oltre a San Marcellino vengono celebrati altri santi: San Cleto Papa e Martire, Santi Guglielmo e Pellegrino, Santo Stefano di Perm, San Pascasio Radberto, San Ricario di Celles. Tra i Beati venerati nella stessa giornata ricordiamo: Ladislao Goral, Giulio Junyer martire, Alda da Siena e Stanislaw Kubista.