Il giorno dell’onomastico di chi si chiama Marco è certamente molto speciale. In Italia è festa nazionale per l’anniversario della Liberazione, a Venezia si fa festa in modo speciale per il santo patrono e bisogna dire che San Marco ha un posto di rilievo nella storia della cristianità. Si tratta infatti di uno dei quattro evangelisti: il Vangelo secondo Marco è il secondo nell’ordine tradizionale, ma in realtà è il più antico. Come abbiamo già detto, Marco fu uno stretto collaboratore di san Pietro, tanto che il suo Vangelo è considerato di fatto il resoconto della vità di Gesù secondo il capo degli Apostoli. Ne ha parlato anche Papa Francesco nel corso dell’omelia della Messa di stamattina a Santa Marta, esortando anzi i fedeli a leggere il Vangelo secondo San Marco: “Fa piacere leggere la semplicità con la quale Marco racconta la vita del Signore”. Si tratta infatti del più breve fra i quattro Vangeli, in origine indirizzato ai cristiani di Roma. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
FRASI D’AUGURI PER SAN MARCO
Oggi, 25 aprile 2020, si celebra la Festa della Liberazione: buon onomastico a tutti i Marco d’Italia e non! Come ormai ben sappiamo, il 25 aprile è la festa del Santo Patrono di Venezia, che dà il nome ad una delle piazze più belle al mondo. Dopo avervi raccontato la storia del Santo, passiamo adesso a qualche consiglio per fare gli auguri di buon onomastico a parenti ed amici, qui di seguito vi forniamo qualche spunto che speriamo possa esservi utile: «Questo messaggio è dedicato a te che meriti il viaggio più bello che esiste, quello che ho fatto anch’io e che rifarei ogni giorno, quello verso il tuo cuore!», «Il significato del nome Marco è guerriero, forse per questo tu non hai mai smesso di lottare per le cose importanti della tua vita. Buona giornata amico mio», «Buongiorno Marco, è con un arco che oggi ti invio i miei auguri per un giorno fantastico ed un meraviglioso onomastico!». (Aggiornamento di MB)
San Marco, la storia e le origini: oggi si festeggia l’onomastico di tutti i “Marco”
Il 25 aprile si celebra solennemente San Marco Evangelista. L’uomo non era un discepolo di Gesù ma un giovane che prese a seguire il Maestro subito dopo l’arresto avvenuto nell’orto del Getsemani. Marco era chiamato come tale dal mondo greco-romano, ma il suo vero nome era Giovanni. La sua casa e quella di sua madre Maria era il principale luogo di ritrovo di Gesù Cristo e dei suoi discepoli: qui si svolse l’ultima Cena, si trovava l’orto dove il Maestro fu arrestato e la casa ospitò gli Apostoli fino alla Pentecoste.
Risulta che Marco fu uno dei primi cristiani a essere battezzato dallo stesso Pietro che, nel corso degli anni, lo frequentò tanto da definirlo suo figlio spirituale. Dopo essere stati in Antiochia a diffondere la parola del Cristo, Paolo e Barnaba tornarono a Gerusalemme accolti nella casa di Marco. I loro racconti affascinarono tanto il giovane da indurlo a seguirli nel loro successivo viaggio in Oriente; arrivati a Cipro però, Marco si intimorì davanti alla necessità di attraversare l’inospitale regione montuosa del Tauro, decidendo così di tornare a casa.
Nel 49 Paolo e Barnaba tornarono a Gerusalemme e Marco, desideroso di riacquistare fiducia ai loro occhi, convinse Barnaba a portarlo con se a Cipro. Marco dimostrò con i fatti il suo sincero pentimento tanto da diventare collaboratore di Paolo e lo stesso Pietro, nelle sue lettere, lo cita spesso invitando Timoteo a inviarlo a Roma per aiutarlo nell’adempiere il suo ministero. Marco divenne così “lo stenografo” di Pietro, trascrivendone fedelmente la narrazione evangelica fatta dal discepolo di Cristo.
Inviato nel nord Italia per evangelizzare queste terre, si ritrovò sulle isole Rialtine (primo nucleo di Venezia) a causa di una tempesta: nel sonno un angelo gli predisse che qui “avrebbe dormito in attesa dell’ultimo giorno”. Marco raggiunse poi Alessandria d’Egitto dove, dopo aver fondato una chiesa, fu arrestato, legato con delle corde e trascinato per le sassose vie di Bucoli.
Le torture si prolungarono anche il giorno seguente fino alla morte avvenuta il 25 aprile. Dopo una prima sepoltura a Bucoli, le spoglie di San Marco furono trasferite nel V secolo a Canopo per poi essere trafugate da due mercanti veneziani ed essere portate nella Serenissima. Qui nacque la Basilica che ancora oggi conserva le spoglie del santo nel Tesoro di San Marco.
San Marco Evangelista, il patrono di Venezia
San Marco è celebrato in molte città italiane: a Prepo si festeggia con processioni, celebrazioni liturgiche, luminarie e fuochi d’artificio; a San Marco in Lamis si svolge una fiera tra le più antiche di tutto il Gargano; a Cellino San Marco le celebrazioni comprendono la fiera del bestiame, “Fera Te Li Cavaddri”; a Venezia, oltre alla celebrazione liturgica e alla processione in Basilica, c’è la tradizione del Bocolo di San Marco, ovvero il rito di regalare un bocciolo di rosa alle fanciulle in memoria di quello regalato da Tancredi in punto di morte all’amata Maria, figlia del Doge Orso I Partecipazio. Tra le città di cui è patrono San Marco c’è Venezia, città veneta costruita sull’acqua dove ponti, canali e calle contribuiscono a renderla la città più romantica d’Italia.
Cuore della città è Piazza San Marco sita all’ombra del Campanile omonimo: vi si affacciano il gotico Palazzo Ducale, antica residenza dei Dogi, e la Basilica di San Marco, all’interno della quale oltre agli splendidi mosaici dorati in stile bizantino, merita una vista il Museo della Basilica dove sono custoditi i Quattro Cavalli di San Marco provenienti direttamente da Costantinopoli. Imperdibile un giro in gondola attraverso Canal Grande, dal quale si può ammirare l’elegante Ponte di Rialto, famoso tanto quanto il Ponte dei Sospiri. A Venezia sorgono poi la Galleria dell’Accademia, dove è custodito l’uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci e la Collezione Peggy Guggenheim all’interno del Palazzo Venier dei Leoni con opere di Modigliani, Picasso e Dalí.
Non solo San Marco, ecco gli altri Beati del giorno
Il 25 aprile si festeggiano anche i santi Giovanni Battista Piamarta, Febadio di Agen, Aniano, Franca di Piacenza, Erminio di Lobbes, Vingomaro di Quimperlé, Rustico di Lione, Olivo, Stefano di Antiochia, Pasicrate e Valenzio e i beati Paolo Thoj Xyooj, Mario Borzaga, Bonifacio di Valperga e Benedetto XII.