Se la Repubblica di San Marino ha una nazionale di calcio che partecipa regolarmente ai campionati del mondo e a quelli europei (anche se non si qualifica mai alla fase finale) perché non può avere un festival della canzone come quello di Sanremo? Nonostante la mentalità comune, non sono le dimensioni che denotano la qualità. Cioè puoi vendere anche cento dischi, ma essere più bravo di uno che ne vende milioni (oggi nessuno li vende più perché la musica è diventata “liquida”, si scarica o si ascolta in streaming, i dischi manco si stampano più). In fondi si tratta sempre di santi, Remo e Marino.



E così, con grande sponsorizzazione delle attività turistiche locali, è nato quest’anno Una voce per San Marino. E se una cantante spagnola (Ana Mena) partecipa al festival della canzone italiana, perché un cantante italiano non può partecipare a quello di San Marino? E infatti di cantanti italiani ce ne sono stati in questa ultima edizione, e uno ha anche vinto, Achille Lauro. Ma chissà perché non ha scritto neanche un post sui social per inneggiare alla vittoria. Si vergognava?



In effetti la partecipazione di Achille Lauro, di Valerio Scanu, Ivana Spagna, Francesco Monte (definito «un successo incredibile» nella musica, in realtà 11 mila ascoltatori mensili su Spotify), come ha scritto qualcuno, è sembrata più la partecipazione dei “trombati” da Sanremo.

Achille Lauro è da anni che cerca di vincere il Festival di Sanremo senza riuscirci; Valerio Scanu lo vinse anni fa, poi è finito nel dimenticatoio. E Ivana Spagna chisselaricorda più.

Ma in realtà la partecipazione al festival di San Marino ha avuto un’altra motivazione. Quella che è sempre stata una manifestazione canora derisa, ignorata, considerata per sfigati come i cantanti di posti improponibili (la Bulgaria, Cipro, il Liechtenstein) dall’anno scorso è diventata l’evento più appetibile e desiderato, dopo la vittoria trionfale dei Maneskin che grazie all’Eurofestival si sono poi imposti a livello mondiale. Un desiderio, quello di imporsi, che Achille Lauro non ha mai nascosto. E così eccolo a San Marino, un evento che sembra più quelle serate di canzoni popolari a cui assistono le casalinghe e i pensionati che vanno in onda su Telelombardia. Oddio, anche a Sanremo assiste lo stesso pubblico, ma Amadeus statistiche alla mano ci dice che non è vero, lo guardano anche i giovanissimi.



Con la partecipazione dei massimi dirigenti Rai (le mani lunghe?) e del Segretario di stato della Repubblica che nella vita fa l’assicuratore, la più simpatica è stata proprio Ivana Spagna salita sul palco con una sosia, quasi a sottolineare come tutto l’evento fosse il sosia dei poveri di Sanremo.

Naturalmente c’era anche il super ospite, Al Bano che ha voluto ricordare come Michael Jackson abbia rubato la sua I cigni di Balaka, l’ha eseguita in medley proprio con il brano incriminato del cantante scomparso, Will you be there. Peccato che il tribunale sentenziò che sia Al Bano che Jackson avevano copiato da un vecchio standard americano, Bless You For Being An Angel, degli Ink Spots.

Adesso ovviamente tutti a tifare Achille Lauro all’Eurovision. O no? Intanto aspettiamoci l’anno prossimo il Festival della canzone Vaticana. In fondo anche il Vaticano ha una nazionale di calcio, come San Marino.