L’11 novembre di tutti gli anni, la Chiesa celebra San Martino di Tours, vescovo e militare romano originario della Pannonia, l’odierna Ungheria. San Martino fu uno tra i primi ad essere proclamato santo non martire ed è venerato sia dalla Chiesa cattolica, sia da quella ortodossa e copta. È conosciuto anche nel mondo laico per il famoso episodio del mantello: durante una notte fredda notte di vigilanza, quand’era soldato, Martino incontrò un mendicante seminudo. Colto da compassione, prese il suo mantello e lo tagliò in due con la spada, donandone una metà al povero. Subito dopo si narra che il cielo si schiarì e la temperatura divenne più mite, come se fosse tornata l’estate, da cui appunto “l’estate di San Martino”.



La vita di San Martino di Tours: dalla guerra alla carità

San Martino di Tours nacque nel 316 a Sabaria Sicca, in Ungheria, in un avamposto dell’Impero romano. Il padre lo chiamò Martino proprio in onore di Marte, il dio della guerra, e in effetti gran parte della prima parte della sua vita fu dedicata all’esercito. Ancora bambino si trasferì coi genitori a Pavia e nel 331 fu obbligato da un editto imperiale ad arruolarsi. Trascorse gran parte della sua vita da soldato ad Amiens, in Gallia, garantendo l’ordine pubblico e la sicurezza di personaggi importanti.



Durante una ronda notturna, avvenne l’evento del citato mantello. La notte successiva Gesù gli apparve in sogno con i suoi angeli dicendo: “Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito”.

Al risveglio, il mantello che aveva spezzato era di nuovo integro; questo mantello fu conservato come reliquia nella collezione dei re Franchi. Martino decise così di battezzarsi e continuò la carriera militare fino a 40 anni quando, dopo un litigio con Giuliano, il comandante delle Gallie, decise di cambiare vita. Iniziò così il suo impegno nella lotta contro l’eresia ariana e nel 371 venne nominato vescovo della città di Tours.



Nonostante la sua posizione, Martino continuò a vivere in modo molto semplice, predicando strada per strada. Morì l’8 novembre 397 a Candes-Saint-Martin, e fin da subito gli furono attribuiti numerosi miracoli, tra cui 3 resurrezioni, motivo per cui gli venne assegnato il titolo di “Trium mortorum suscitator”, cioè “Colui che resuscitò tre morti”.

San Martino di Tours, il culto in Europa e le celebrazioni in Italia

In Europa, sono state edificate moltissime chiese dedicate a San Martino, tra cui quelle di Lucca e Belluno che hanno scelto di dedicare proprio la Cattedrale della città. In tutta Europa sono tramandate numerose tradizioni legate a questa giornata: nelle Fiandre i bambini prendono parte a una processione di lanterne.

In Italia invece il culto di San Martino è legato alla cosiddetta estate di San Martino, e vengono organizzate diverse feste popolari. Ad esempio a Scanno, un piccolo comune dell’Abruzzo, vengono accesi dei fuochi chiamati “glorie di San Martino”, e le varie contrade del paese si sfidano a chi riesce a creare la fiamma più alta. Nella provincia di Venezia invece viene preparato un dolce tipico realizzato in pasta frolla e con la forma del Santo che brandisce una spada a cavallo.

A Palermo, invece, vengono realizzati i biscotti di San Martino bagnati con il moscato di Pantelleria, mentre nel Salento vengono organizzati pranzi e cene in compagnia dei propri cari durante i quali sono preparate le tradizionali pittule salentine. Infine, in moltissime regioni italiane, l’11 novembre è legato alla maturazione del mosto in vino, per questo motivo vi sono festeggiamenti durante i quali si brinda accompagnando il vino a castagne o caldarroste.

Gli altri Santi del giorno

L’11 novembre, oltre a San Martino di Tours, la Chiesa venera anche Beata Alice Kotowska, vergine e martire; Santa Marina di Omura, vergine e martire; San Menna d’Egitto, eremita; Beato Vincenzo Eugenio Bossilkov, martire; San Teodoro Studita, abate; San Giovanni l’Elemosiniere, vescovo patriarca di Alessandria d’Egitto; San Bartolomeo il Giovane, abate.