Il 13 aprile la chiesa cattolica festeggia San Martino I che fu sia papa che martire. Viene proclamato Santo per il suo impegno in difesa della chiesa cattolica e per aver messo a rischio la sua vita pur di non abiurare alla sua fede. Non ci sono città che lo hanno scelto come patrono ma ovviamente nella località di Cherson, dove ha vissuto gli ultimi anni della sua vita, è molto forte il suo culto. Nella stessa giornata del 13 aprile, la chiesa cattolica festeggia anche San Caradoco, Sant’Albertino, Beata Ida, Sant’Ermenegildo, San Marzio, Sant’Orso e beata Margherita.
San Martino I, la vita del Beato
San Martino I nasce a Todi nel 600 circa. È venerato sia dalla chiesa cattolica che da quella ortodossa ed è stato il 74esimo papa di Roma. La sua elezione avviene senza l’autorizzazione dell’imperatore bizantino ma la popolazione di Roma già da tempo dimostrava segni di insofferenza per quanto riguardava l’ingerenza del potere politico su quello spirituale, quindi l’imperatore ritenne di non intervenire per far valere i suoi diritti. Martino fin dall’inizio mostra a tutti la sua saggezza e soprattutto il fatto di voler liberare la chiesa dalle ingerenze non solo politiche ma anche delle altre confessioni religiose, soprattutto pagane. Per questo motivo convoca un concilio, il primo Lateranense, anche questa volta senza l’approvazione dell’imperatore. Nonostante la volontà di difendere la confessione cattolica, Martino inizia ad attirarsi grandi antipatie da più parti per le sue posizioni sempre più intransigenti.
Quando fa proclamare un’enciclica nella quale afferma che il volere del Signore è sempre più forte di quello politico, l’imperatore Costante decide di intervenire e manda le sue truppe a Roma. La prima volta Martino riesce a scampare all’arresto, la seconda no: viene portato a Costantinopoli per subire il processo, dopo un lungo viaggio aggravato già dalle sue precarie condizioni di salute. Arrivato a destinazione, viene sottoposto ad un processo farsa per tradimento allo stato, privato della sua carica e dei suoi abiti e condannato a morte. Grazie all’intercessione del patriarca di Costantinopoli, però, la pena di morte viene trasformata in esilio perpetuo e così Martino viene portato a Cherson, dove muore il 16 settembre del 655. Le sue spoglie sono conservate nella Basilica di Santa Maria ad Blachernas, vicino Cherson, che è stata a lui dedicata.