San Massimiliano Maria Kolbe, Beatificato da Papa Paolo VI nel 1971, in seguito canonizzato nel 1982 da Papa Giovanni Paolo II, nacque in Polonia nella città di Zduńska Wola, non lontano da Łódź. La sua vita fu dedita alla preghiera e alla predica del pensiero francescano, un uomo mite, devoto, pastore e presbitero nella sua Chiesa, luogo in cui nella sua attività di sacerdote fu al fianco di molte persone bisognose, aiutò decine di famiglie durante un periodo di grande povertà nella Polonia prima e durante la Seconda Guerra Mondiale.



Alla nascita la sua area geografica era sotto l’influsso e il dominio dello Zar di Russia, la sua condizione famigliare non era affatto borghese ma modesta eppure ciò non limitò il giovane Santo nella sua grande voglia di studiare e di cercare il suo cammino nella religione cattolica sin da giovane. L’incontro con il mondo francescano avviene a Leopoli all’età di tredici anni: nel 1907 infatti entra definitivamente nella scuola francescana della città oggi ucraina. Nel 1910, a sedici anni, San Massimiliano Maria Kolbe veste i panni del novizio, la sua aspirazione, la possibilità concreta di seguire le orme del santo di Assisi nel nome del suo Signore in povertà. Negli anni successivi, la grande fede e la costante pratica di studio della materia mistica, porta il giovane santo prima ad un corso di studi presso l’Università di Cracovia, in seguito sino a Roma e nella capitale italiana prosegue e definisce i suoi studi di filosofia e teologia in Vaticano. La sua attitudine allo studio lo porta a conseguire ben due lauree all’interno di due corsi di studio separati presso la Pontificia Università Gregoriana: una laurea in trigonometria ed una presso il Collegio Serafico Internazionale.



San Massimiliano Maria Kolbe, la vita del Beato

La vita di San Massimiliano Maria Kolbe sino a quel momento può apparire come la vita di tanti religiosi ligi e affascinati dallo studio teologico ma il Santo celebrato il 14 agosto avrà la sua personale definizione di Fede nel momento in cui stringerà il culto Mariano che lo guiderà nel suo cammino di Fede tutta la vita. Devoto alla Madonna con grande amore per la Madre di Cristo (tratto caratteriale che lo accomuna fortemente con Papa Giovanni Paolo II, due religiosi così tra loro affini e legati spiritualmente da un percorso non troppo diverso), San Massimiliano Maria Kolbe porterà a Cracovia il suo culto Mariano votandolo alla fondazione di un convento dedicato proprio alla Madre di Nostro salvatore Gesù Cristo: il convento porta tutt’oggi il nome di Niepokalanów, che si traduce come ‘Città di Maria’.



Il momento topico della vita del Santo avviene durante l’occupazione nazionalsocialista della Polonia: arrestata nel 1939, in settembre, assieme ad altri confratelli, Kolbe venne liberato pochi mesi dopo ma subito si recò presso il suo convento, ora bombardato, ma in quelle rovine, nelle parti agibili di esso, iniziò a dare sollievo e cure a decine di concittadini vittime delle angherie tedesche. Nel 28 maggio 1941, di nuovo arrestato, il Santo viene deportato ad Auschwitz e,in seguito ad una rappresaglia voluta dalle truppe naziste per punire un tentativo di fuga da parte di alcuni prigionieri, Kolbe s’immola al posto di un padre di famiglia confessando una colpa non sua.

Fu giustiziato immediatamente ma quell’episodio rimarrà sempre simbolo dell’amore di un religioso per la vita, della capacità di sacrificio umano nel nome dell’amore. Il Santo non ha città specifiche per le quali è definito Patrono ma Giovanni Paolo II l’ha definito Patrono assoluto del secolo trascorso: morendo recita l’Ave Maria in serenità e quella preghiera lo rende idealmente un Martire nel nome della sua fede.

Gli altri Santi del giorno

Nello stesso giorno ricordiamo: Beata Elisabetta Renzi; Beato Sante Brancorsini da Urbino; Santi Domenico Ibanez de Erquicia e Francesco Shoyemon.

La vita del Santo