Il 12 marzo di ogni anno, si festeggia e si ricorda la figura di San Massimiliano di Tebessa. Stiamo parlando di un martire cristiano che è vissuto nel corso del III secolo e che ha dovuto affrontare un periodo particolarmente difficile, in quanto erano in atto le persecuzioni dei cristiani da parte dell’Impero Romano. Fu ucciso perché rifiutò di arruolarsi, poiché riteneva che la guerra non fosse compatibile col suo essere cristiano. È quindi considerato il primo cristiano tra gli obiettori di coscienza ed è il motivo per cui ne è diventato Patrono.



La vita di San Massimiliano: il primo martire per obiezione di coscienza

Sulla vita terrena di San Massimiliano di Tebessa si sa pochissimo. Molto probabilmente è nato nel corso dell’anno a 274 e ha subito il martirio il 12 marzo del 295 per ordine dei consoli di Tebessa, una città vicino a Cartagine, Nummio Tusco e Gaio Annio Anullino. San Massimiliano rifiutò le armi in modo fermo, proprio nel momento del suo martirio. In seguito, furono molti i combattenti che, una volta convertiti, smisero i panni da soldato. L’esempio più fulgido è quello dell’imperatore Costantino che dichiarò:“Sono soldato di Cristo: non mi è lecito combattere”.



L’antimilitarismo era evidentemente una conclusione che aveva desunto lo stesso San Massimiliano, in quanto non è espressamente promulgato nel Vangelo.Gli studiosi quindi ritengono che il Martire fece questa scelta per due motivi: aderendo all’esercito si sarebbe sottomesso a un’altra “divinità”, ovvero quella degli imperatori e in secondo luogo avrebbe dovuto compiere atti di violenza.

Gran parte della vita di San Massimiliano si è svolta nella città di Tebessa che si trova nell’attuale territorio dell’Algeria. È ubicata a circa 800 metri di altezza sul livello del mare e conta oltre 630.000 abitanti. Un tempo era nota anche come L’Antica città di Theveste e nel 1851 cambiò nome diventando Tebessa, in ragione dell’occupazione coloniale francese. Sul suo territorio ci sono diverse zone da visitare, tra cui il celeberrimo tempio di Minerva, fatto costruire dall’imperatore romano Caracalla. Tra le altre bellezze da non perdere c’è anche la basilica d’epoca paleocristiana risalente al IV secolo a.C..



Gli altri Santi del giorno

Il 12 marzo, oltre a San Massimiliano da Tebessa, è il giorno di altri Santi: San Doroteo, San Gorgonio, San Paolo Aureliano, San Domna, San Smaragdo, Sant’Ilario, San Teofane, la Beata Giustina Francucci Bezzoli e la Beata Fina.