San Matteo si celebra come ogni anno il 21 settembre. Il Beato è stato uno dei primi a diventare discepolo di Gesù Cristo ed è anche colui che ha scritto, in aramaico, il primo Vangelo. Si chiamava Levi, adottando poi il nome Matteo che significa “dono di Dio“. San Matteo apostolo ed evangelista è patrono poi di molte cittadine italiane come Mirano nel veneziano, Laigueglia in provincia di Savona, Nichelino e di Casal Velino nel salernitano. A Salerno il santo è celebrato con una bella processione, preceduta dalle statue in argento delle “Tre sorelle di San Maurizio”, ossia Fortuna, Gaio e Anthes. Da non perdere i concerti delle bande musicali in Piazza Amendola e i fuochi d’artificio che si specchiano sul mare.
La città di Salerno si affaccia sull’omonimo golfo ed è incastonata tra il Cilento e la Costiera Amalfitana: il suo simbolo principale è il Castello di Arechi di origine greco-gotica e, dall’alto, domina la città di Salerno con le sue torrette militari ed eleganti palazzi. Da vedere assolutamente la Cattedrale risalente all’XI secolo affiancata da un campanile in tipico stile arabo-normanno: le spoglie di San Matteo sono conservate proprio nella cripta.
San Matteo, la vita del Beato
San Matteo, figlio di Alfeo, era un giudeo e come lavoro faceva il gabelliere: riscuoteva le tasse per conto dei romani e il suo banco si trovava sulle rive del lago di Cafarnao. Fu proprio mentre svolgeva il suo lavoro che Gesù lo chiamò per fare parte del suo seguito: Matteo sentì una forza e una luce nell’animo che lo spinsero ad accettare immediatamente e a lasciare ogni suo bene materiale. Egli rinunciò alle ricchezze della vita terrena per perseguire dunque l’ideale del perfetto cristiano. Matteo ospitò Gesù anche nella sua casa e questo sconvolse enormemente i farisei che imputarono al Signore di condividere il pasto con peccatori e pubblicani: ma Egli rispose che era sceso in terra non per i giusti e i sani, ma per i malati e i peccatori. Il giorno della Pentecoste Matteo era riunito con gli altri Discepoli e Maria, la madre del Cristo: all’improvviso scese su di loro lo Spirito Santo e da allora Matteo cominciò a diffondere la parola di Gesù, dimostrando che Egli era il figlio di Dio e che le promesse insite nell’Antico Testamento hanno trovato in Lui compimento. La sua predicazione cominciò in Giudea per poi estendersi all’Africa e in particolare all’Etiopia: nel frattempo, secondo i racconti di Clemente Alessandrino, Matteo viveva con poco, era dedito alla preghiera e alla contemplazione, cibandosi di radici, erbe e frutti selvatici.
Alla luce dei fatti narrati nelle Passiones apocrife, Matteo trovò la morte proprio in Etiopia: qui lui convertì al cristianesimo il re Egippo, grazie alla figliola Ifigenia fatta risorgere miracolosamente. Alla morte di Egippo, gli successe Irtaco che si intestardito nel volere in sposa Ifigenia, che però aveva fatto voto di castità. Irtaco chiese a Matteo di cancellare quel voto cristiano ma l’apostolo rifiutò fermamente: il re allora ne ordinò l’uccisione e Matteo fu ucciso con un colpo di spada mentre celebrava la messa, proprio sull’altare, probabilmente nel 69 d.C.. Le sue spoglie furono custodite in Lucania, a Velia, nel V secolo fino a quando il monaco Attanasio le rinvenì e le trasportò a Casal Velino nella Chiesa di S.Maria. Le reliquie arrivarono poi al Santuario della Madonna del Granato presso Capaccio-Paestum e infine a Salerno, dove si trovano ancora oggi.
Gli altri Santi di oggi
Il 21 settembre si celebrano anche Santi come San Marco da Modena, San Giona, Sant’Eusebio, San Castore di Apt, San Cadoc di Llancarfan, Beato Tristano de Salazar e Beato Eugenio García Pampliega.