Ogni anno, il 22 settembre, la Chiesa celebra San Maurizio, patrono degli Alpini e delle Guardie Svizzere. Fu anche patrono del Sacro Romano Impero, per la sua appartenenza alla leggendaria Legione tebana, di cui era generale. Non ci sono notizie certe sulla sua data di nascita, ma abbiamo quella della sua morte, avvenuta per martirio ad Agaunum, nel 287. È protettore di tante città, sia italiane sia estere e sono numerose le feste e le sagre in onore di questo Santo. Insieme a San Maurizio, oggi vengono celebrati anche i suoi compagni, martiri della Legione tebana.



La vita di San Maurizio: il coraggio di un soldato

Nato nel III secolo in Egitto, Maurizio crebbe in una famiglia cristiana e sviluppò una profonda fede sin dalla giovinezza. La sua vita prende una piega significativa quando, da giovane, entra a far parte della Legione Tebana.
Secondo l’agiografia la legione era interamente composta da cristiani e operava ai confini orientali dell’impero, fino a quando venne posizionata in Gallia per volere di Diocleziano. Il loro compito era di sostenere Massimiano contro i Quadi e Marcomanni e di sedare le rivolte dei ribelli.
Portata a termine brillantemente la missione, Massimiano ordinò di uccidere alcune popolazioni del Vallese convertite al cristianesimo: i soldati si rifiutarono.



L’ira di Massimiano fu funesta e ordinò la decimazione della legione (una punizione tipica dell’esercito dell’epoca che consisteva nel decapitare un soldato ogni dieci). Furono ordinati altri eccidi e nuovamente Massimiano ordinò le medesime punizioni: Maurizio era il capo della diserzione e fu lui il principale oppositore di Massimiano. Fu così che, nel 287, quest’ultimo ordinò quello che viene ricordato come l’eccidio di Agaunum in Raetia, oggi Saint Maurice-en-Valais, dove oggi sorge un’abbazia dedicata al Santo, l’Abbazia Territoriale di San Maurizio in Agauno.



Il culto di San Maurizio e gli Ordini cavallereschi religiosi

La chiesetta del Castello di Lierna, in provincia di Lecco, è dedicata a San Maurizio (in seguito fu anche dedicata a San Lazzaro). Vi alloggiava Adelaide di Borgogna, imperatrice del Sacro Romano Impero, quando infuriavano le battaglie navali e fu lei a intitolare la chiesetta al patrono del Sacro Romano Impero. Inoltre, nel 1573, Emanuele Filiberto di Savoia fondò l’Ordine dinastico di Casa Savoia proprio nella chiesetta, chiamandolo appunto Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. In seguito, molti ordini religiosi cavallereschi sono stati costituiti in onore di questo santo, fra gli altri, l’Ordine del Toson d’Oro del Sacro Romano Impero e l’Ordine di San Maurizio dei Savoia.

Le città dedicate a San Maurizio e le feste patronali

San Maurizio dà il suo nome a molte località. St. Moritz su tutte, in Svizzera, così come San Maurizio Canavese in Piemonte. Il santo è patrono di Calasetta, nel sud della Sardegna. San Maurizio divenne patrono della città grazie al vescovo di Iglesias, per rendere onore all’Ordine Mauriziano, responsabile della colonizzazione del territorio.
Il 22 settembre a Calasetta tutta la popolazione partecipa alla processione della sera che è molto pittoresca, perché parte con un gruppo di giovani vestiti da legionari romani a cavallo, in ricordo delle Legione Tebana di San Maurizio, e dietro lo stendardo della città sfilano tutte le associazioni parrocchiali. Vi sono poi altri vestiti come i Cavalieri dell’Ordine di San Maurizio e San Lazzaro, i Tabarchini e i Piemontesi in abiti d’epoca: questi ultimi furono coloro che popolarono Calasetta. Alla manifestazione partecipa anche la banda e le autorità cittadine.
Un’altra festa in onore di San Maurizio si svolge a Fénis, in Valle D’Aosta, di cui è santo patrono. Qui le celebrazioni iniziano il 15 di settembre, con serate musicali, gastronomiche e tanto altro.

Gli altri Santi del giorno

Oltre a San Maurizio e compagni, martiri della Legione Tebana, il 22 settembre si celebrano anche altri Santi, fra cui: Sant’Emerita, martire,
Santa Basilia, martire, San Silvano, eremita, San Fiorenzo, prete, San Lautone, vescovo di Coutances, Santa Salaberga, badessa e Sant’Emmeranno, vescovo di Ratisbona.