Ogni anno, il 10 settembre, la Chiesa ricorda San Nicola da Tolentino, sacerdote ed eremita dell’Ordine di Sant’Agostino vissuto nel XIII secolo e Patrono della maternità, soprattutto in età avanzata, circostanza che lo riguardò anche personalmente.

San Nicola da Tolentino: un eremita he portava allegria

San Nicola da Tolentino deve il suo nome all’omonimo Santo di Bari, al quale i suoi genitori in età avanzata e nell’attesa vana di un figlio si erano rivolti in un pellegrinaggio nella città pugliese. Dopo la preghiera, il miracolo. Nel 1245 nasce a Sant’Angelo in Pontano, nelle Marche, un maschietto battezzato con il nome del Santo che aveva esaudito il desiderio dei due anziani coniugi. Fervidi credenti, crescono il piccolo Nicola con un’educazione improntata ai valori cristiani, coltivando in lui il seme di una profonda e sincera vocazione sacerdotale.



A soli 14 anni, Nicola entra nella comunità degli eremitani di Sant’Agostino. La sua precoce vocazione è favorita dall’ascolto di un passo de Vangelo secondo Marco dove Gesù dice: “Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà. Che giova infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?”. Quanto basta al giovane per prendere i voti nel 1274 a Cingoli. Poco dopo si trasferisce a Tolentino, sua casa madre, dove rimarrà fino alla morte, avvenuta all’età di 60 anni il 10 settembre 1305 per l’aggravarsi di una lunga malattia e le conseguenze di una vita umile di privazioni e digiuno.



Ciononostante, San Nicola è ricordato come il Santo del sorriso, che nemmeno la sofferenza e i sacrifici da penitente hanno mai spento. La sua giornata era all’insegna di preghiere e pasti austeri, fatti di pane e acqua, eppure trovava sempre la forza di dare voce alle sue predicazioni e ascolto a chi gli faceva visita.

Alla sua figura è legata la leggenda delle braccia di San Nicola. Stando alla testimonianza dello storico agostiniano padre Torelli, si narra che alla salma del santo, conservata presso la cripta della basilica di S. Nicola a Tolentino, furono recise le braccia quarant’anni dopo la sua morte da un monaco tedesco con queste parole: “Braccia se ben recise o qui restate se con voci di sangue a noi parlate”.



Nei secoli successivi, di pari passo con la crescita delle comunità agostiniane, si diffuse il culto delle “Sante Braccia” protagoniste di miracoli consistenti in copiose effusioni di sangue. Oggi i resti degli arti recisi sono conservati nella Cappella delle Sante Braccia all’interno della basilica di San Nicola a Tolentino.
In omaggio alla storia della sua genesi, il santo è considerato il patrono delle maternità in età avanzata.

Sagre e festeggiamenti in onore di San Nicola da Tolentino

Il 9 e il 10 settembre il comune di San Nicola Arcella dedica al suo Patrono una “due giorni” di festeggiamenti e celebrazioni religiose. Il 9 si tiene un novenario seguito da una Santa Messa. L’indomani, festa del Santo, i festeggiamenti culminano nel pomeriggio con una solenne celebrazione eucaristica, seguita da una processione con la statua di San Nicola per le vie del paese. Nell’occasione si esibisce la banda musicale che fa da colonna sonora alla festa di San Nicola.
Festeggiamenti negli stessi giorni anche a Illorai, in Sardegna, di cui San Nicola da Tolentino è copatrono e dove è particolarmente vivo il culto degli eremiti agostiniani.

Tolentino ha dedicato una basilica a San Nicola

Se Sant’Angelo in Pontano, nel maceratese, ha dato i natali a San Nicola, Tolentino è stata la città scelta dal Santo per la sua missione evangelica. Lì ha trascorso gran parte della sua vita sacerdotale, lì si è spento, lì sorge oggi una chiesa a lui dedicata, la basilica di San Nicola, nota per l’omonimo Cappellone, uno spazio affrescato da Pietro da Rimini. Da vedere a Tolentino anche il monumentale Duomo, la Torre-Campanile che svetta con i suoi quattro quadranti ispirati dalle fasi lunari e Palazzo Parisani Sangallo, odierna sede del Museo Internazionale dell’Umorismo nell’Arte.

Gli altri Santi del giorno

Il 10 settembre, oltre a San Nicola da Tolentino, si ricordano anche: Sant’Agabio di Novara, San Sostene di Calcedonia Martire, San Teodardo di Tongress, vescovo. Fra i beati troviamo Oglerio, Abate di Lucedio e Paolo e Maria Tanaca, sposi e martiri.