San Nicola da Tolentino, come ogni anno, si celebra il 10 settembre. Il Santo è protettore di devoti, appestati, naufraghi e i carcerati, ma in particolare San Nicola da Tolentino è protettore delle anime in Purgatorio, potente esorcista raffigurato anche nell’atto di esorcizzare una donna da un demone sul Cappellone di Tolentino a lui dedicato. Il Santo è patrono ovviamente di Tolentino, città nella quale la sua vita è al centro di una messa solenne in occasione della festività.



Momenti di preghiera e incontri popolari animano la vita sociale e spirituale del piccolo comune marchigiano. Anche nel piccolo centro calabrese di Albi, in provincia di Catanzaro, si celebra con momenti liturgici, processione dedicata e incontri di vita sociale paesana la figura del santo agostiniano, così come in ogni convento il giorno del 10 settembre, giorno della sua morte, vede le comunità di confratelli celebrare un loro illustre precursore. Celebrazioni simili si ritrovano anche in Sardegna, nel comune di Lula.



San Nicola da Tolentino, la vita

San Nicola da Tolentino, il cui vero nome fu Nicola di Compagnone, nacque a Sant’Angelo in Pontano in provincia di Macerata nell’anno 1245 e morì a Tolentino il giorno 10 settembre 1305. Era un frate Agostiniano che visse in umiltà e preghiera per tutta la sua vita religiosa. La Chiesa cattolica l’ha canonizzato nel 1446. Nicola da Tolentino nacque in una famiglia devota e di media classe, religiosi. La sua vita fu raffigurata dal pittore ignoto chiamato a posteriori Maestro della Cappella di San Nicola e racconta per immagini il pellegrinaggio dei suoi genitori anziani verso Bari, consigliati da un angelo per chiedere la grazia di un figlio.



Quel figlio, quella grazia, arrivarono: era Nicola, avuto in tarda età per intercessione angelica, così ci racconta l’agiografia pittorica del santo, una narrazione che specifica che la concezione del bimbo avvenne a Modugno, non lontano dal capoluogo di regione pugliese. Durante gli studi agostiniani fu talmente all’altezza del suo percorso che divenne canonico prima del termine del suo percorso teologico, particolarmente attratto dalla frase latina dell’ordine che parlava di come l’attaccamento ai beni materiali fosse l’inizo di egoismo e allontanamento dal Signore.

I genitori furono lieti della chiamata e non ostacolarono il cammino religioso di quel figlio intelligente, umile e devoto al Signore al punto di donare la propria vita all’ordine agostiniano. L’ingresso in convento lo portò a studiare presso l’Ordine degli Eremitani di Sant’Agostino, girando diversi conventi tra i quali Fermo, Recanati, Macerata e San Ginesio e ovunque si mostrò devoto e si integrava con facilità con i confratelli. Non ancora ventenne fece i voti solenni e iniziò la sua vita di frate agostiniano. Dal 1269, anno nel quale divenne prete, predicò in tutta l’area marchigiana, in particolare a Tolentino, cittadina nella quale giunse nel 1275 e nella quale trascorse trent’anni di vita pastorale a stretto contatto con la gente, amato dal popolo che lo seguiva nella sua evangelizzazione e nella preghiera. Il processo di canonizzazione fu particolarmente lungo: iniziò nel 1325 sotto papa Giovanni XXII ma terminò molti anni dopo, nel 1446, sotto l’egida e l’intercessione di papa Eugenio IV che volle fortemente la conclusione del processo per San Nicola da Tolentino. Per quale motivo San Nicola da Tolentino fu canonizzato? Perché, fervente seguace del culto mariano, più volte ebbe la visione del trasporto della casa di Maria presso l’odierno santuario della Madonna di Loreto.

Gli altri Beati di oggi

Nello stesso giorno del 10 settembre, ricordiamo tra i tanti anche: Sant’ Ambrogio Edoardo Barlow, Sacerdote benedettino, martire; Sant’Auberto di Avranches, vescovo; Beato Giacomo Gagnot, Sacerdote carmelitano, martire.

Video, la vita del Beato