Ogni anno, il calendario romano ricorda e festeggia, il giorno del 10 settembre, San Nicola da Tolentino, frate dell’ordine di Sant’Agostino. Eremita errante, predicò il Vangelo nella zona delle Marche. Molti sono i miracoli a lui attribuiti e fu una figura molto importante per i poveri e i bisognosi che lo incontravano. Fu canonizzato nel 1446 e il suo culto si diffuse anche in Europa e nelle Americhe, in concomitanza con l’espansione dell’Ordine agostiniano-



La vita di San Nicola da Tolentino: un figlio molto desiderato

San Nicola da Tolentino il cui nome all’anagrafe era Nicola di Compagnone, è nato a Sant’Angelo in Pontano dell’attuale provincia di Macerata nell’anno 1245. Purtroppo dai documenti storici non è stato possibile individuare con precisione il giorno e il mese.



C’è però una leggenda relativa alla vita di San Nicola da Tolentino che riguarda anche la sua famiglia, devota cristiana, e che è stata riportata da un pittore di cui non si conosce il nome, ma che certamente era un allievo di Giotto. In questa opera pittorica, si parla dei genitori che, in tarda età, decisero di effettuare un pellegrinaggio verso la città di Bari per andare a pregare sulla tomba di San Nicola.
Volevano avere la grazia di poter vedere nascere e crescere un figlio. Non appena ritornarono nella loro piccola cittadina questo desiderio divenne realtà e quindi, in ragione della grazia ricevuta, decisero di chiamare il nascituro proprio Nicola.



Nella stessa leggenda si racconta che il concepimento sia avvenuto in una cittadina nei pressi di Bari, ossia Modugno, e non a caso oggi San Nicola da Tolentino ne è il Santo Patrono. San Nicola intraprese fin da giovanissimo gli studi per diventare un Canonico, cosa che in effetti avvenne presso la chiesa del Santissimo Salvatore. Si distinse nei suoi risultati scolastici. Era da sempre affascinato dalla possibilità di poter seguire uno stile di vita secondo i canoni previsti da Sant’Agostino e, infatti, ancora giovanissimo, entrò a far parte dell’Ordine degli Eremitani di Sant’Agostino. Già in precedenza però si occupò di alcuni conventi che erano posizionati nelle vicinanze come quello di Recanati e di Macerata. Nell’anno 1269 fu ordinato sacerdote da Benvenuto Scotivoli, il vescovo di Osimo, e poi si occupò della predicazione nei pressi della città di Tolentino, dove venne trasferito intorno al 1275.

Una vita di preghiera e ascolto degli altri

La sua giornata era scandita da lunghe veglie di preghiera e digiuno, dalla predicazione e dall’ascolto: anche chi commetteva atroci delitti andava a confessarsi da San Nicola da Tolentino e lui riusciva a infonder loro speranza, sempre col sorriso.
Nell’omonimo convento dedicato a Sant’Agostino vi rimase fino al giorno della sua morte, il 10 settembre del 1305. Viene ricordato per la sua incessante opera di predicazione e per aver rispettato i voti presi, tra cui la verginità.

Tolentino è una cittadina di circa 20 mila abitanti che si trova nella provincia di Macerata. Una zona molto antica come del resto dimostrano alcuni ritrovamenti archeologici come il sarcofago romano di San Catervo. Ci sono diversi monumenti da visitare tra cui l’Abbazia di Chiaravalle di Fiastra, il più importante edificio monastico delle Marche, la Basilica di San Nicola costruita nel corso dell’Ottocento in stile barocco, la Biblioteca Filelfica, il meraviglioso Castello della Rancia e la Concattedrale di San Catervo.

Gli altri Santi del giorno

Il 10 settembre non viene ricordato soltanto San Nicola da Tolentino, ma anche altri esponenti religiosi come San Nemesio, Santa Pulchera, Sant’Agabio vescovo di Novara, San Salvio, San Teodardo, Sant’Autberto, il Beato Oglerio, il Beato Sebastiano Kimura, Sant’Ambrogio Edoardo Barlow e il Beato Giacomo Gagnot.