Il 14 novembre di ogni anno, la Chiesa ricorda San Nicola Tavelić, religioso croato dell’Ordine dei frati minori e missionario, proclamato Santo nel 1970 da Papa Paolo VI. In questa data, il Santo viene celebrato insieme ai suoi compagni martiri di Palestina: Stefano da Cuneo, Deodato Aribert da Ruticinio e Pietro da Narbona.



La storia di San Nicola Tavelić: primo martire e Santo croato

Nicola entrò molto giovane nell’ordine dei francescani e venne mandato in Bosnia insieme al francese padre Deodato Aribert da Ruticinio.
Qui trascorse 12 anni predicando la Parola di Dio, nel tentativo costante di riportare sulla retta via tutti coloro che avevano accolto l’eresia bogomila: un culto molto forte che disconosceva la maggior parte dei dogmi cattolici, come la Trinità e i sacramenti.
Nel 1384 venne assegnato, insieme a padre Deodato, alla Custodia di Terra Santa, abitando nel convento di Mont Sion a Gerusalemme.
Fu lì che Nicola incontrò quelli che sarebbero stati gli altri due compagni di martirio: Padre Stefano da Cuneo e il francese Padre Pietro da Narbona.



Anche a Gerusalemme Nicola continuò a predicare senza sosta, con estreme difficoltà dato l’ambiente prettamente musulmano.
I quattro decisero di realizzare un documento storico-teologico, in cui punto per punto confutavano gli elementi della fede islamica a favore di quella cristiana. Nel novembre 1391 esposero pubblicamente questa loro opera, ma quando i presenti ascoltarono le loro parole li invitarono in modo molto duro a ritirare tutto quanto era stato detto.
Di fronte al rifiuto dei monaci vennero condannati a morte.

Furono imprigionati per tre lunghissimi giorni, periodo nel quale furono sottoposti alle più crudeli torture, fino a quando il 14 novembre 1391 furono portati in piazza dove vennero uccisi, squartati e inceneriti, così da spargere le ceneri e non consentire alcun tipo di celebrazione da parte dei cristiani. Queste vicende sono narrate in modo minuzioso da Padre Geraldo Calveti, in una relazione redatta circa due mesi dopo la loro esecuzione.



Il culto nel mondo e la canonizzazione di San Nicola Tavelić

Il culto nacque nel XV secolo circa, ma sarà nel 1889 che Papa Leone XIII confermerà la venerazione del solo Nicola Tavelić, figura molto amata nelle terre jugoslave, sua zona di origine.
Nel 1966 Papa Paolo VI amplierà anche al culto dei suoi tre compagni, e la data della ricorrenza verrà stabilita per il 17 novembre.
Il Martirologio Romano continuerà però a conservare come data quella della loro morte, cioè il 14 novembre, e il 21 giugno 1970 lo stesso Papa Paolo VI canonizzerà i quattro frati portando la data di celebrazione proprio al giorno della loro morte.

Nicola è ricordato per essere stato il primo santo di origini croate e, insieme ai suoi compagni, è stato il primo martire della Custodia di Terra Santa. La figura di San Nicola Tavelić è ancora oggi particolarmente celebrata in tutta l’area croata: proprio a lui sono state dedicate moltissime chiese come quelle di Banjevci, Cerovac, Lissane, Percovich, Spalato, Vignani, Zagabria, Fiume and Županja.
Ogni anno, in questi luoghi di culto, vengono celebrate delle messe solenni in suo onore, e centinaia di fedeli si raccolgono in preghiera per chiedere il suo aiuto.
San Nicola Tavelić è però ricordato anche in posti molto lontani, come nella chiesa di Hurlingham in Argentina, o quelle di Montréal e Winnipeg in Canada e perfino in Australia a Melbourne e Sydney.

Gli altri Santi del giorno

Il 14 novembre la Chiesa venera anche San Lorenzo O’Toole, arcivescovo di Dublino; San Serapio d’Inghilterra, martire mercedario; Beato Giovanni Liccio, domenicano; San Giovanni da Tufara, eremita; Santo Stefano Teodoro Cuénot, vescovo e martire; San Dubricio, vescovo; San Siardo, abate.