Lo schiavo che libera l’Irlanda dal paganesimo: chi era San Patrizio
Nel 2022 sono ben in pochi a non festeggiare nel mondo San Patrizio, la festa del Patrono d’Irlanda che quasi simultaneamente diventa la festa della birra e del folklore “green” (no, niente di ambientalista questa volta). Eppure la storia di San Patrizio è una delle più appassionanti “agiografie” che esistono nella vita della Chiesa di Cristo, una storia si direbbe “da film” che vede passare il figlio dei nobili romani dal trauma del “sottosuolo” alla “luce” del Vangelo, un percorso che Dostoevskij descriverebbe mirabilmente nel passaggio appunto dalle “Memorie del sottosuolo” ai “Fratelli Karamazov”.
Maewyin Succat che diventa Patrizio è la storia di un giovane diacono che nel giro di qualche anno, da vescovo, viene incaricato da Papa Celestino I di evangelizzare le terre irlandesi: rapito a 16 anni dai pirati irlandesi, condotto schiavo in Irlanda, si è fatto prete a 40 anni e nonostante la nostalgia della terra natia (la Britannia) torna nel Paese della sua giovane schiavitù poi come vescovo missionario ed evangelizzatore. Come ben racconta “Famiglia Cristiana” nel giorno di San Patrizio, il Santo si ritirò per un periodo nel monastero di Lérins di fronte alla Provenza «per assimilare con tutta la sua volontà la vita monastica, convinto che con questo carisma poteva impiantare la Chiesa tra i popoli celti e scoti, come erano chiamati allora gli irlandesi». La forza del Vangelo e la potenza dell’amore cristiano ebbe l’incredibile conseguenza di non scatenare “guerre religiose” in Irlanda, tant’è che non si hanno notizie di martiri cristiani nella prima parte della storia del cristianesimo nella “terra verde”. La Chiesa che Dio gli aveva affidato fu per San Patrizio un compito che portò fino alla sua morte: nonostante la difficile opera di convinzione degli eretici pelagiani, nella sua “Confessione” rivela che il suo lavoro da missionario «era volere di Dio» e la sua avversione al pelagianesimo «scaturiva dall’assoluto valore teologico che egli attribuiva alla Grazia». San Patrizio si definiva “peccatore rusticissimo” ma seppe convertire grazie allo Spirito Santo l’intera isola, con frutti portati dal quel 461 (anno della morte) fino ad oggi. (agg. di Niccolò Magnani)
La festa di San Patrizio, il patrono d’Irlanda
San Patrizio si celebra nella giornata di oggi 17 marzo 2022. Oggi il Beato è celebrato in tutto il mondo: da Dublino a Chicago e in tutti i paesi di migrazione classica del popolo irlandese, il culto del Santo è talmente intenso che, come esempio, proprio nella città di Boston e in altre città degli Stati Uniti, tra le quali New York, vengono tinte le acque dei fiumi di verde con un colorante non tossico per ricordare lo smeraldo delle praterie irlandesi e il culto del santo che non perde mai d’intensità. Come Cristo le leggende ci raccontano che San Patrizio trascorse ben quaranta giorni di solitudine e preghiera sulla cima del Croagh Patrick, un monte irlandese dal quale le leggende ci narrano che Patrizio, al termine del suo periodo di meditazione e contemplazione, gettò una campana nel mare sottostante cacciando in esso tutti i serpenti. La leggenda ci dice che da quel giorno in Irlanda non ci furono più serpenti, così come è molto celebre la leggenda del Pozzo di san Patrizio, situato nella località di isolotto del Lough Derg, un pozzo profondissimo alla fine del quale, si narra nelle leggende e mitologie medievali, si trovava l’ingresso del Purgatorio.
San Patrizio, la sua vita
Venerato dalla Chiesa cattolica e ortodossa, San Patrizio nacque sull’isola di Irlanda e morì nella città di Saul il 17 marzo del 461, giorno nel quale si celebra la sua persona e il ricordo della sua opera di evangelizzazione nella Britanni romana durante l’Impero. Saul è nell’Ulster e il popolo cattolico irlandese ha lottato a lungo affinché il loro santo più rappresentativo, nella cui giornata si celebra una delle feste più importanti per l’isola e per gli irlandesi in tutto il Mondo, non divenga patrimonio della divisione. San Patrizio, infatti, assieme a Columba e Brigida è il patrono d’Irlanda, il suo nome originario era Maewyin Succat, con origini scozzesi, quindi un grande patrimonio per tutta la cultura cattolica gaelica britannica. Probabilmente nacque nelle date comprese tra 385 e il 392 d.C., fu condotto schiavo presso il Re celtico Muirchu dove apprese e studiò le leggende pagane locali, le cosmogonie celtiche e la mitologia di quei popoli, apprendendo il gaelico che divenne la sua lingua principale.
Durante quel periodo si convertì al Cristianesimo e fu Papa Celestino I che affidò a Patrizio il compito e l’onere di occuparsi direttamente dell’evangelizzazione delle isole britanniche, in particolare della sua stupenda isola smeraldina: l’Irlanda. La diffusione della Parola di Cristo e di Dio fu rapida anche perché San Patrizio non imponeva il cattolicesimo direttamente, considerando che all’epoca l’Irlanda era composte da tribù definibili barbare, molto ancorate alle proprie tradizioni. La sua opera fu quella di offrire un Vangelo che tenesse anche presente le tradizioni gaeliche; per questo motivo si parla di Cristianesimo celtico, apprezzato anche dalla Chiesa centrale per il rapido successo che ebbe nella divulgazione delle opere di Cristo tra quei popoli divisi in Regni piccolissimi e tribù molto diverse tra loro, per quanto accomunate da una mitologia comune e da tradizioni simili.
Gli altri Beati di oggi
Assieme a San Patrizio il 17 marzo la Chiesa celebra anche, tra i tanti: San Gabriele Lalemant, Gesuita, martire in Canada; Beato Giovanni Nepomuceno Zegrí y Moreno, Fondatore; Santi Martiri di Alessandria d’Egitto, Cristiani;- San Paolo di Cipro, Monaco e martire.