San Pietro Canisio viene celebrato come ogni anno oggi, il 21 dicembre 2022. Si tratta del Patrono del paesino trentino di Strembo, che conta poco più di 600 anime. Posto tra le montagne, a circa 700 metri sul livello del mare e bagnato dal fiume Sarca, il paese da sempre incanta i suoi visitatori, per la vista mozzafiato, l’eleganza delle costruzioni, la pulizia e soprattutto per il Parco Naturale Adamello Brenta che si estende nel suo territorio. Proprio a Strembo, ogni 21 dicembre si tiene la festa patronale che offre eventi religiosi e no, in uno scenario innevato e immerso in un’atmosfera natalizia.



Fu per molti anni Sacerdote della Cattedrale di Vienna ma, considerandosi sempre l’ultimo tra gli ultimi, rifiutò ben tre volte il vescovado, pur rimanendo sempre pronto e disponibile ad ogni richiesta dei superiori, anche se prevedeva pericoli per la vita e la salute. Morì nel 1597, il 21 dicembre, giorno in cui ogni anno viene venerato. Fino alla fine, fedele al Signore e con la volontaria mortificazione di se stesso, mantenne la castità. Il 21 dicembre sono inoltre venerati: San Michea, profeta; San Temistocle di Licia, martire; Beato Domenico Spadafora da Randazzo, domenicano; Beato Pietro Friedhofen, fondatore e religioso.



San Pietro Canisio, la vita del Beato

San Pietro Canisio nacque nel 1521 in Olanda, nella città di Nimega, da una famiglia ricca e molto pia. Sin da giovanissimo dimostrò interesse per la religione cattolica e un animo puro e misericordioso. Ancora bambino si dilettava ad imitare le cerimonie sacre e una volta cresciuto, il padre, per assecondare lo spirito e l’indole del figlio, lo iscrisse all’Università Cattolica di Colonia. Qui incontrò il Beato Pietro Fabro, tra i cofondatori della Compagnia di Gesù, che lo persuase ad unirsi a lui. Come brillò negli studi, così fece anche nella compagnia, diventandone un membro fondamentale. Può essere considerato come uno dei primi figli di Sant’Ignazio di Loyola e sicuramente tra i più importanti e fondamentali. Fondò, infatti, numerosi collegi, partecipò a ben tre Congregazioni Generali ed intervenne al Concilio Tridentino. Grazie alla sua eloquenza e alla capacità di toccare i cuori e illuminare le menti, riuscì a conquistare molti uomini che divennero degni figli, anche grazie alla formazione che diede ad ognuno di loro.



Bisogna considerare, inoltre, che il periodo in cui visse San Pietro Canisio è proprio quello in cui in Germania si andava affermando il pensiero protestante di Martin Lutero e, in questo contesto storico, l’opera del Santo è stata senza ombra di dubbio importantissima. Infatti, San Pietro difese la dottrina cristiana contro le eresie del protestantesimo sia tra la gente del popolo che in cinque congressi indetti per evidenziare e porre rimedio agli errori di Lutero. San Pietro Canisio ha lasciato dietro di sè molti scritti fondamentali per la Chiesa Cattolica, uno su tutti è l’opera “Il Catechismo”, un libretto in latino nel quale l’autore esprime in maniera estremamente chiara, in modo da essere compreso anche dalle menti più umili, le Verità Cristiane. Per questo motivo l’opera ottenne un successo universale e mostrò a tutti quali fossero gli errori e i pericoli dei novatori, cioè di coloro che volevano apportare metodiche innovatrici e discutibili nella lettura delle Sacre Scritture.