San Pietro Canisio si celebra ogni 21 dicembre in tutto il mondo cattolico. Questa importante personalità è passata alla storia per il fatto di essere stato il primo gesuita del mondo germanico. La sua data di nascita è da collocare nel 1521 e precisamente l’8 maggio. Il suo luogo di nascita fu la cittadina di Nimega, che oggi si trova in territorio olandese, al confine con la Germania. Il padre di questa figura che è stata santificata dalla Chiesa era una importante personalità dell’epoca nel villaggio dove viveva con la famiglia, anche se da un punto di vista politico il villaggio faceva parte del Sacro Romano Impero. San Pietro Canisio fin da giovane manifestò un forte interesse per le questioni religiose e ben presto si rese conto che la sua volontà era quella di dedicare la vita al Signore. Questa consapevolezza divenne concreta in lui all’età di 22 anni, quando decise di entrare a far parte dell’ordine dei Gesuiti, che in quel momento aveva da poco visto la luce e quindi non era ancora troppo diffuso nella maggior parte d’Europa. Questo è il motivo per cui questo importante personaggio è stato il primo gesuita in terre germaniche.



San Pietro Canisio, il suo operato fondamentale

L’operato di San Pietro Canisio fu fondamentale, perché grazie ad egli la religione cristiana poté attecchire nei territori che oggi corrispondo alla Germania in un periodo in cui la Chiesa doveva confrontarsi con il protestantesimo, che aveva fatto breccia nell’Europa Continentale e precisamente nell’attuale Germania. Il fatto che San Pietro Canisio fosse considerato come una personalità di primaria importanza tra quelle che il mondo cristiano poteva vantare in territorio germanico, vi è il fatto che nel 1547 il vescovo di Augusta decise che dovesse assolutamente partecipare ad un evento importante come il Concilio di Trento, nel corso del quale vennero affrontate diverse tematiche, come ad esempio le modalità attraverso cui la Chiesa si sarebbe dovuta porre nei confronti della cosiddetta “controriforma”. San Pietro Canisio era un uomo di incredibile cultura e questo lo portò ad essere chiamato in ruoli di docenza molto importanti, come ade esempio quello di docente di Teologia all’Università di Ingolstadt, città già all’epoca ubicata in quella che è l’attuale Baviera. Nel 1554 arrivò per lui un altro incarico molto importante e delicato, consistente nella gestione della diocesi di Vienna, che all’epoca era una tra le più importanti. Nonostante i suoi molteplici impegni formativi e non solo, San Pietro Canisio continuò anche la sa opera di proselitismo, cosa che non lasciò indifferenti il Papa e nemmeno l’Imperatore. Ala fine della sua vita San Pietro Canisio decise di trasferirsi nell’attuale Svizzera e anche qui lasciò un segno del proprio passaggio con la creazione del collegio di Saint Michel. La sua vita terrena terminò il 21 dicembre del 1597. Il processo che lo porterà alla santità prese il via nel 1869 e terminò nel 1925.



Questa importante figura, che senza dubbio ha segnato fortemente la storia della Chiesa, è venerata in modo particolare in alcune città, tra cui ad esempio quella di Ingolstadt, città della Baviera, che merita sicuramente di essere visitata. Tra i luoghi che la rendono interessante spiccano il Museo delle Armi e il Museo della Storia della Medicina.

Gli altri Beati di oggi

Ovviamente il 21 dicembre si ricordano anche altre figure tra quelle che hanno segnato la storia della Chiesa. Tra coloro che oggi sono santi si può ricordare Sant’Anastasio il Giovane, mentre tra i beati va citato Domenico da Fossano.



La vita del Beato