Il 3 agosto si celebra San Pietro di Anagni. Fu canonizzato 5 anni dopo e le sue reliquie sono oggi conservate nella Cattedrale di Santa Maria ad Anagni: nella sagrestia della chiesa sono conservati il busto argentato di S. Pietro di Anagni che cela le sacre reliquie e un busto del martire San Magno, il cui culto è stato incentivato dallo stesso Pietro. Anagni è una cittadina che ha mantenuto l’affascinante aspetto medievale che sorge su una collina che domina tutta la Valle del Sacco.
È nota per aver dato i natali a quattro pontefici ma anche per un episodio storico passato alla storia come “lo Schiaffo di Anagni”, ovvero l’oltraggioso arresto di papa Bonifacio VIII da parte dei Colonna avvenuto proprio nel Palazzo dei Papi. Si tratta di una costruzione gotica risalente al XIII secolo, nata come dimora dei Conti e collegata a Piazza Innocenzo III attraverso la Via Maggiore: qui si affaccia la Cattedrale di Santa Maria eretta in stile romanico-gotico e impreziosita all’esterno da una torre campanaria abbellita dalla Loggia di Bonifacio Benedicente: tra le ricchezze presenti all’interno spicca la duecentesca Cripta di San Magno tanto affrescata da essere paragonata alla Cappella Sistina. Da vedere anche il Palazzo Comunale risalente al 1160 e il medioevale Palazzo Barnekow dove pare sia stato ospitato il Sommo Poeta Dante.
San Pietro di Anagni, la sua vita
San Pietro di Anagni è stato il pontefice Pasquale II, mediante una bolla inviata dalla cittadina di Segni nel 1110 a tutti i vescovi campani e a quelli di Anagni, ad annoverare tra i santi Pietro, il vescovo di Anagni, onorando in tal modo le virtù che hanno caratterizzato l’esistenza di Pietro e le gesta miracolose a lui attribuite. Così facendo il papa ne ha autorizzato il culto, decretandone la festa ufficiale per il giorno 3 agosto. Tuttavia le notizie sulla vita del santo sono oggi piuttosto scarne: l’opera in cui Bruno, vescovo di Segni, narra la biografia di Pietro è andata quasi totalmente perduta e l’unica fonte è la relazione che Pietro II, successore di Pietro, fa nel momento della traslazione del corpo (Basilica Superiore alla Basilica Inferiore) e della conseguente ricognizione delle sante reliquie. Si racconta che Pietro, appartenente a una famiglia longobarda di Salerno, sin da bambino amasse dedicare del tempo alla preghiera e al raccoglimento. Presto il fanciullo rimase orfano sia di madre che di padre e fu dunque affidato alle cure e agli insegnamenti dei monaci del monastero salernitano di San Benedetto. Qui Pietro concluse i suoi studi ecclesiastici e si distinse talmente tanto per la sua profonda fede e affidabilità nel mettere in pratica i dettami del Cristo che il cardinale Ildebrando di Soana lo suggerì a papa Alessandro II che lo accolse come cappellano. Divenuto nel frattempo vescovo di Anagni, Pietro fu inviato dal pontefice in Oriente, al cospetto dell’imperatore Michele VII Ducas nelle vesti di ipocrisario. Seguì un’altra missione per Pietro, stavolta più ardua: il vescovo infatti partecipò alla prima Crociata al seguito del comandante Boemondo di Taranto. Tornato ad Anagni, Pietro si trovò ad affrontare l’astio dei chierici che erano contrari alla riforma gregoriana che l’uomo stava portando avanti assieme alla revisione della disciplina ecclesiastica. Ciò però non fermò la missione di Pietro, ormai completa quando il vescovo morì il 3 agosto del 1105.
Tutti gli altri Beati di oggi
Il 3 agosto sono celebrati anche le Sante Flavia, Ampelia, Leonzia e Licinia, Sant’ Aspreno di Napoli, San Martino, Sant’ Eufronio di Autun, Beato Agostino Kazotic, Beato Fulgenzio da Quesada, Beato José Guardiet y Pujol, Beato Gregorio, Beato Luigi de Ortofin, Beato Salvatore Ferrandis Seguì e Beato Riccardo Gil Barcelón .