La Chiesa celebra oggi San Roberto Bellarmino, cardinale che nacque nel 1542 e morì nel 1621. Acistampa ricorda come il santo menzionato quest’oggi fu gesuita, vescovo e teologo, una vita passata ad adorare Cristo. Numerose le opere realizzate in vita, ma San Roberto Bellarmino è famoso in particolare per il suo Catechismo, che spiega in maniera molto semplice il suo ragionamento. Fu un testo che contribuì a mettere dei punti fermi nei fedeli, in un’epoca in cui la fede era minacciata da varie eresie. Acistampa ricorda anche con San Roberto era piccolo di statura e dal carattere molto allegro, ma soprattutto una persona umile e semplice: nonostante divenne cardinale e vescovo, non volle mai una corte al suo fianco, come invece era da tradizione in quel periodo. Non si fece mai attrarre dalla vanità, ma continuò la sua vita di penitenza, come se fosse l’ultimo delle persone. A conferma di questa sua vita di “rinunce”, quando divenne Provinciale dei gesuiti napoletani, fece togliere dalla stanza assegnatagli i quadri e tutto ciò che non era essenziale, lasciando solo il crocifisso e pochi altri oggetti utili. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SAN ROBERTO BELLARMINO VIDEO, IL 17 SETTEMBRE SI CELEBRA IL PATRONO DEI CATECHISTI
San Roberto Bellarmino si celebra come ogni anno il 17 settembre. Si tratta del patrono di catechisti e avvocati canonisti. Fu seppellito nella Chiesa del Gesù a Roma in una tomba vicino a quella dei Sant’Ignazio di Loyola e le sue ossa furono unite attraverso fili di argento. Il culto della sua figura è nato subito dopo la sua morte, ma la sua consacrazione si è ottenuta solo nel 1923 grazie a Papa Benedetto XV. Ogni 17 settembre in occasione dell’anniversario della sua morte, grazie alla sua azione a difesa della chiesa, e alla disponibilità di mettere la sua conoscenza a servizio anche dei più poveri e bisognosi il Santo viene ricordato con una processione innanzi alla vestigia esposte nella Chiesa del Gesù a Roma. Inoltre viene ricordato anche nella città di Capua, con una Santa messa in suo onore.
San Roberto Bellarimo, la sua vita
San Roberto Bellarmino è una figura storica vissuto in un periodo di grande fermento religioso e di cambiamenti all’interno della chiesa cristiana, un uomo di fede che ha saputo sempre offrire la sua conoscenza e il suo aiuto a tutti. La sua storia inizia il 4 ottobre del 1542, figlio di un magistrato di Montepulciano, Vincenzo Bellarmino e di Cinzia Cervini, legata a papa Marcello II in quanto sua sorella, donna molto credente. Sin dall’infanzia San Roberto Bellarmino, dimostra di avere una vocazione religiosa come la madre, e una spiccata intelligenza e da un’innata voglia di imparare. Il padre decide di fargli seguire le migliori scuole e di trasformarlo in un vero modello di gentiluomo, facendogli studiare anche le arti e il canto. Ma una volta compiuto i 18 anni, San Roberto Bellarmino rimase molto affascinato dalla figura di Sant’Ignazio di Loyola evento che lo aiuta a decidere di dare una svolta alla sua vita. Dopo un anno di lotta con il padre alla fine il 20 settembre del 1560 entrò a far parte della Compagnia di Gesù e del Collegio Romano, seguendo la carriera religiosa e i suoi studi di teologia.
La vita di San Roberto Bellarmino è sempre stata improntata all’umiltà e alla carità, attento ad aiutare chi ne avesse bisogno. Infatti anche se era il nipote di papa Marcello II rimase sempre umile, dedicandosi dal 1567 ai suoi studi di teologia a Padova e diventando nel 1570 professore. Nel giro di pochi anni la sua conoscenza e la sua disponibilità lo resero tra i sacerdoti più rinomati dal punto di vista teleologico e umano, spingendo anche il papa ad utilizzarlo per diversi compiti di rilievo in particolare contro le crescenti eresie dell’epoca. Per questo papa Gregorio XIII decide di affidargli la cattedra delle Controversie istituita nel Collegio Romano. San Roberto Bellarmino vive in un contesto storico molto particolare, in cui da un lato vi era la minaccia alla chiesa da parte della Controriforma, dall’altro le idee di personaggio come Giordano Bruno e Galileo Galilei colpivano i fondamenti della fede. Fu parte attiva nel voler difendere i principi della chiesa, cercando di convincere il frate francescano a ritirare le sue idee eretiche e intervenendo anche nei processi Galileiani. Nel 1602 venne nominato arcivescovi di Capua e ricordato da quella città per la sua benevolenza e l’aiuto costante a tutti i cittadini e ai poveri. San Roberto Bellarmino muore il 17 settembre del 1621.
La città di cui è patrono San Roberto Bellarmino
Il legame tra San Roberto Bellarmino e la città di Capua non è solo una realtà storica collegata alla sua nomina di cardinale, ma è un ricordo di come quest’uomo di cultura e di chiesa abbia aiutato i cittadini della sua diocesi. Capua è un comune italiano di circa 20.000 abitanti, costruito in epoca Longobarda sui ruderi dell’antica Capua di origine romane. Una città che nei secoli è stato un punto strategico peri regni italiani, dato che è situata sulla via Appia e la Via Casilina, con un controllo sul Volturno. Un luogo che ha una sua storia, ma che è anche ricco di modernità data la sua completa ricostruzione dovuto in seguito ai bombardamenti del 1943. Tra i luoghi da ricordare e da vedere vi è l’antico Ponte Romano sul Volturno, le Torri di Federico II e il Castello di Carlo V. Inoltre è un luogo di culto religioso data la presenza dell’antica abbazia benedettina e alla una chiesa, moderna consacrata proprio in onore di San Roberto Bellarmino.
Gli altri Beati di oggi
In questa data vengono ricordati i seguenti Santi e Beati: San Francesco Maria da Campobasso; San Satiro; San Reginaldo; Sant’Ildegarda di Bingen; Santa Colomba di Cordova; Beata Leonella Sgorbati; Beato Giovanni Ventura Solsona; Beato Cherubino Testa da Avigliana.