Il 17 aprile la chiesa cattolica celebra la giornata dedicata a San Roberto di La Chaise-Dieu, che è stato un monaco francese appartenente all’ordine dei benedettini. La sua canonizzazione è stato voluto da papa Clemente VI nel 1351. Attualmente il santuario principale dedicato a San Roberto è quello dell’abbazia di Chaise-Dieu. Qui ogni anno, in concomitanza con la data del 17 aprile, vengono organizzate messe solenni in suo onore.



Non si ha notizie di città che lo hanno eletto come santo protettore della località. Nell’iconografia classica, san Roberto viene sempre rappresentato con il bastone pastorale e un piccolo modellino dell’abbazia da lui fondata. La giornata di celebrazione del 17 aprile è condivisa anche da altri santi e beati. Fra gli altri ci sono Sant’Acacio, Santa Caterina Tekakwitha, San Landerico, Santa Isidora, San Pentagato, Sant’Elia e San Donnano.



San Roberto di La Chaise-Dieu, la sua vita

San Roberto di La Chaise-Dieu nasce intorno all’anno 1000 a Aurillac poiché la madre viene colta dalle doglie mentre è in viaggio e così partorisce nei boschi di quella località. Fin da piccolo dimostra una certa propensione per la vita religiosa, quindi giovanissimo viene mandato in un collegio religioso e qui compie tutti gli studi poi prende i voti e diventa tesoriere del monastero stesso. La sua vita è molto organizzata e improntata a Dio e ai bisognosi: di giorno aiuta i più poveri e i malati, offrendo assistenza a tutti coloro che hanno bisogno di un supporto pratico o anche solo spirituale; di notte prega e fa penitenza, oltre che occuparsi dei conti del monastero. Proprio per dare maggiore supporto ai malati, raccoglie molte offerte da parte dei fedeli, poi fa costruire un ospedale a Brioude che offre assistenza proprio agli ultimi, quelli che non riescono a pagarsi altre cure. Dopo aver portato avanti questo importante progetto, Roberto decide di ritirarsi nel monastero benedettino di Cluny, dove si chiude in preghiera per circa 40 anni.



Successivamente, per motivi non chiariti, è costretto a tornare a Brioude e decide di fondare un monastero benedettino, quindi chiede al papa Benedetto IX il permesso di poter procedere e il pontefice lo indirizza verso un bosco dove poter vivere da asceta con alcuni compagni. La sua fama, però, è talmente estesa nel Paese che, a poco a poco, arrivano sempre più adepti e quindi Roberto è costretto a costruire un vero e proprio monastero che consacra alla regola dei benedettini: in poco tempo il monastero e la relativa abbazia diventano fra i più importanti della cristianità dell’epoca. Dopo aver fondato presso Lavaudieu, una località nelle vicinanze di Brioude, anche un monastero per le donne, Roberto si ammala e muore nel 1067. Le sue spoglie vengono sepolte proprio all’interno dell’abbazia fino a quando, durante le guerre religiose con gli Ugonotti, vengono date alle fiamme. L’abbazia subisce diversi attacchi fino a quando, durante gli scontri della rivoluzione francese, viene completamente distrutta.