Il 17 aprile 2023 è il giorno dedicato alla commemorazione dell’abate San Roberto di La Chaise-Dieu. Quest’ultimo è vissuto nel corso dell’undicesimo secolo, attratto fin da giovane età alla vita monastica, ha preso parte all’ordine dei benedettini e ha fondato la famosa abbazia Di Chaise Dieu, in Alvernia. Durante la sua vita San Roberto di La Chaise-Dieu non si è dedicato solo incessantemente alla preghiera, ma anche all’aiuto ai poveri e ai bisognosi così come ai peccatori.



San Roberto di La Chaise-Dieu, la vita del beato

Per lungo tempo si è ritenuto che San Roberto La Chaise-Dieu fosse appartenuto alla dinastia dei Conti di Aurillac, ma in realtà non è così. Infatti, diversi studiosi sono riusciti a dimostrare la sua discendenza dai Turlande. Si narra che a madre lo avrebbe fatto nascere in un bosco, dove fu sorpresa dalle doglie del parto mentre si recava a un castello, questa singolare nascita è stata letta come una premonizione della sua vita eremetica. La madre tentò di affidarlo a una coppia di balie, ma il piccolo San Roberto non avrebbe voluto prendere il latte da loro, poichè non erano persone rette. Da adolescente, fu spostato verso la basilica di San Giuliano di Brioude tra i frati canonici. A poco a poco, si inquadrò al meglio nella vita ecclesiastica. Fin da giovane, pregò e vegliò di notte, mentre di giorno assisteva poveri e ammalati, alcuni dei quali guarirono grazie alla sua vicinanza. Si diede da fare per la realizzazione di un polo ospedaliero a Brioude e fu ordinato presbitero, celebrando così la Santa Messa.



San Roberto cercò di entrare a far parte dell’abbazia di Cluny, ma fu ricondotto presso Brioude, per insistenza degli stessi abitanti che gli chiesero di non abbandonarlo. Qui san Roberto La Chaise-Dieu cercò di fondare un nuovo ordine monastico con l’approvazione del pontefice Benedetto IX, il quale gli suggerì prima di ritirarsi in eremitaggio insieme a due compagni nella zona sud-orientale dell’Alvernia, eremitaggio che chiamò della Casa di Dio (Chaise- Dieu). Quindi, Roberto fece erigere un monastero ampio grazie alla presenza di numerosi discepoli che erano stati attratti dal carisma del santo e dei suoi compagni e applicò le regole di San Benedetto. Nel frattempo, creò anche l’ordine femminile di Lavaudieu e contribuì a far crescere l’abbazia di Chaise-Dieu. Il 17 aprile del 1067, il futuro Santo morì a La Chaise-Dieu.



Morì circondati dai suoi compagni monaci, che lo aiutarono a celebrare l’ultima santa Messa prima di morire e che lui invitò a perseguire la santità. Il corpo di San Roberto rimase nell’abbazia fino agli anni della rivoluzione francese, quando la stessa fu bruciata dagli Ugonotti. L’abbazia infatti fu quasi rasa al suolo in occasione della Rivoluzione francese, rimanendo visibili solo chiostro, chiesa grande, Torre Clementina e la tomba contenente Clemente VI. Fu proprio quest’ultimo, che era stato abate a La Chaise-Dieu, a canonizzarlo nel 1351, istituendo la sua memoria liturgica proprio per il 17 aprile. Le opere del monaco francese sono rimaste essenziali fino ai giorni nostri.

Gli altri Beati di oggi, tra i quali S. Caterina Tekakwitha

Il 17 aprile è il giorno anche della commemorazione di altre figure di spicco della religione cristiana. Segnaliamo il vescovo Sant’Acacio di Militene, i martiri San Donnano e compagni, il vescovo Sant’Innocenzo di Tortona, la Madonna dei Miracoli, i martiri di Antiochia Santi Pietro ed Ermogene e il vescovo San Millico di Metz e Santa Caterina Tekakwitha, prima pellerossa americana a essere beatificata. Santa Caterina, infatti, nacque negli Stati Uniti nel 1656 da un capo irochese, pagano, e da una madre cristiana. Alla morte dei genitori, in giovane età, venne affidata a degli zii, che si opponevano strenuamente alla sua fede e al suo voto di verginità. Dichiarata santa nel 2012 da Benedetto XVI.