Il 16 agosto la Chiesa celebra San Rocco, Terziario francescano, pellegrino e taumaturgo di origini francesi, la cui leggenda supera le reali notizie in nostro possesso. È il Santo protettore dei malati di peste e recentemente è stato invocato durante la pandemia da Coronavirus, ma non solo: è anche cosiderato il Protettore dei cani, per una storia miracolosa che lo riguarda. Scopriamo quale.



San Rocco, il guaritore dalla peste salvato da un cane

San Rocco nacque in una famiglia benestante intorno alla metà del XIV secolo nella città di Montpellier, in Francia. La sua nascita fu accolta come una grazia, in quanto i suoi genitori erano molto avanti con l’età e avevano perso le speranze di avere un erede.
Fin da bambino fu educato secondo i principi cristiani, in particolare la madre lo indirizzò verso il culto della Beata Vergine Maria, spingendolo a diventare “servo di Cristo”, ovvero seguendo l’esempio di Gesù nelle sue sofferenze sulla Terra, e marchiandosi sul petto una croce rossa.



Ancora ragazzo, rimase orfano di entrambi i genitori, così decise di donare tutti i propri beni ai più bisognosi, di aderire ai Terziari francescani e di recarsi in pellegrinaggio a Roma, nel pieno dell’epidemia di peste.
Qui San Rocco si spostò di città in città curando i malati, fino ad arrivare nella località di Acquapendente, dove avvenne il primo evento importante della sua vita: secondo la tradizione, San Rocco guidato da un angelo, guarì gli appestatati semplicemente facendo il segno della croce.
Arrivato a Roma, rimase nella capitale per circa 3 anni, continuando la sua opera di guarigione all’Ospedale di Santo Spirito.



Terminato questo periodo decise di ritornare a Montpellier e, nel corso del suo viaggio, arrivato nella città di Piacenza, venne a sua volta contagiato dalla peste.
San Rocco si ritirò quindi in una grotta, dove ogni giorno veniva nutrito da un cane che gli portava un tozzo di pane, rubato dalla tavola del suo padrone, e gli leccaca le ferite; quest’ultimo apparteneva a un nobile della zona, Gottardo Pallastrelli, che curò San Rocco e decise di seguirlo nel suo cammino, diventando il suo primo biografo.

Arrivato finalmente a Montpellier, nessuno dei suoi parenti o amici lo riconobbe e venne arrestato mentre si trovava a Voghera, in quanto scambiato per una spia. San Rocco non disse nulla per svelare la propria identità, e visse in carcere i suoi ultimi anni, dimenticato da tutti, venendo a mancare il 16 agosto di un anno non ben precisato, tra il 1376 e il 1379.
Solo al momento della sua morte venne trovata una tavoletta su cui era stato inciso il nome di Rocco e la seguente frase: “Chiunque mi invocherà contro la peste sarà liberato da questo flagello”.
Fu così che sua nonna riconobbe la croce rossa sul petto, capendo finalmente che quel prigioniero in realtà era suo nipote.

I festeggiamenti per San Rocco e il Patronato di Pisticci

Il culto di San Rocco è molto diffuso sia in Italia che in Francia, in particolare San Rocco è patrono del comune di Pisticci, in provincia di Matera.

Pisticci è una cittadina di circa 17 mila abitanti della Basilicata risalente al X secolo a.C..
Qui è possibile visitare diversi luoghi di interesse religioso, come la Chiesa di San Rocco, edificata all’inizio degli anni ’30, in cui sono presenti diversi affascinanti affreschi riguardanti la vita del santo.
Ogni anno a Pisticci viene organizzata una splendida festa che inizia il 1° agosto con lo “sparo dei colpi scuri”, fino ad arrivare al giorno vero e proprio dei festeggiamenti patronali, con la processione del Santo per le vie cittadine, la Santa Messa nella Chiesa Madre, spettacoli musicali, cori e fuochi d’artificio, oltre che le splendide tavole ricche dei prodotti tipici della zona.

Gli altri Santi del giorno

Il 16 agosto la Chiesa celebra anche: Santa Serena di Roma, Imperatrice; Beato Enrico da Almazora, Diacono e martire; Santo Stefano di Ungheria, Re; Sant’ Armagilo, Abate in Bretagna; Beato Lorenzo Loricato di Subiaco, Eremita; Sant’ Arsacio di Nicomedia, Eremita; Beato Angelo Mazzinghi, Sacerdote; San Frambaldo, Monaco, Beato Gabriele Maria da Benyfayo, Religioso e martire.