Il 12 ottobre di ogni anno, la Chiesa Cattolica celebra San Serafino da Montegranaro, francescano del XVI secolo che in vita si distinse per le sue virtù e per la sua straordinaria capacità di donare conforto e aiuto alle persone più bisognose e in difficoltà. La sua fama nelle Marche fece sì che la gente ne chiedesse la canonizzazione a gran voce, cosa che avvenne nel 1767 con Papa Clemente XIII.



Poco talento nei lavori manuali e tanto amore per il prossimo

San Serafino nacque nel 1540 nel piccolo paese di Montegranaro, nell’attuale territorio marchigiano. La sua era una famiglia poverissima e i suoi genitori decisero di battezzarlo con il nome di Felice. Date le enormi difficoltà economiche in cui versavano, San Serafino fu costretto fin dalla più tenera età a occuparsi in un primo momento del bestiame e in seguito a lavorare come operaio in un cantiere.



Nei pochi momenti liberi, San Serafino amava trascorrere il suo tempo in compagnia della figlia del suo capo, che gli raccontava passaggi della Bibbia e della vita dei santi. Fu proprio lei a spingerlo ad intraprendere un percorso religioso, facendo domanda di ammissione presso il monastero di Tolentino. Qui iniziò a muovere i primi passi come fratello laico, entrando poi a far parte dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini nella cittadina di Jesi.

Gli studi di frate San Serafino da Montegranaro: il crocefisso e il rosario

Furono anni particolarmente difficili per San Serafino da Montegranaro, che si trovò a spostarsi da un convento ad un altro poiché non riusciva a portare a termine tutti i compiti che gli venivano dati dai propri superiori, provocando i loro rimproveri. Se da un lato San Serafino non si dimostrò mai particolarmente abile nei lavori quotidiani, come la cucina o la cura dell’orto, dall’altro evidenziò fin da subito una dote davvero preziosa: riusciva a dare conforto a chiunque incontrasse, portando con sé due unici strumenti, il rosario e il crocifisso. Finalmente, nel 1590 San Serafino si stabilì in modo definitivo presso il monastero di Ascoli Piceno, con il compito di pregare casa per casa con la speranza di raccogliere delle piccole offerte da destinare ai più bisognosi, diventando quindi a tutti gli effetti un monaco questuante.
In breve tempo il santo si fece amare da tutta la popolazione della città, tanto che quando qualche anno più tardi si prospettò la possibilità di un suo trasferimento, i fedeli insorsero contro questa decisione.



San Serafino da Montegranaro morì a 64 anni il 12 ottobre 1604. Già in odore di santità, il popolo lo acclavama a tal punto che Papa Paolo V accese una lampada sulla sua tomba. Papa Benedetto XIII lo beatificò nel 1729 e fu proclamato ufficialmente santo da Papa Clemente XIII il 16 luglio 1767.

Il Patronato di Montegranaro

La figura di San Serafino  è ancora profondamente legata alla cittadina in cui è nato, di cui oggi è patrono.
Montegranaro è un piccolo comune di poco più di 12 mila abitanti della provincia di Fermo, nelle Marche, situato a circa 280 metri sul livello del mare e dove è possibile visitare alcuni luoghi di particolare interesse religioso, proprio come la Chiesa di San Serafino, in cui è possibile ammirare delle splendide pale dedicate a San Lorenzo, San Crispino e San Crispiniano.

Qui, ogni anno la città si decora in festa per ricordare il proprio Patrono con una celebrazione solenne, mentre il centro storico si trasforma in un’isola pedonale, per ospitare eventi musicali e gastronomici che allietano i fedeli. La giornata termina, come da tradizione, con la consueta processione ed esposizione dell’urna, a cui fa seguito la lotteria nella piazza dedicata al Santo.

Gli altri Santi del giorno

Il 12 ottobre la Chiesa Cattolica ricorda anche: San Felice IV, Papa; Beato Carlo Acutis, adolescente; Santi Domnina di Anazarbo e Donnino, martiri; Santi Felice, Cipriano e 4964 compagni, martiri d’Africa; Nostra Signora del Pilar, protettrice degli ispanici; San Massimiliano di Celeia, arcivescovo di Lorch; Sant’ Edisto, martire; Nostra Signora Aparecida, Il miracolo dei pesci; Beato Giuseppe Gonzalez Huguet, sacerdote e martire.