San Siro Vescovo di Pavia è il Santo che la Chiesa celebra nella giornata del 9 dicembre. Sulla storia di questo Santo non abbiamo documentazioni certe e verificabili: la leggenda originaria narra che Siro fu, durante la vita evangelica di Nostro Signore Gesù di Nazareth, il bambino che portò i cesti di pesci moltiplicati dal Messia. Il piccolo Siro era talmente ammaliato dalla Bontà Celeste di Cristo che seguì ogni suo passo al punto di chiedere a San Pietro di poterlo seguire nel suo cammino verso Roma. Questa leggenda agiografica lo vuole poi comandato vescovo a Ticinum Papiæ, l’antica Pavia durante l’Impero Romano, ma parliamo di una fonte leggendaria per quanto intrisa di possibili riferimenti a diverse vite del Santo.



In realtà San Siro potrebbe essere nato attorno al VI secolo anche se le agiografie relative alla sua vita, un po’ per supplire ad un buco temporale relativo alla Diocesi pavese, lo vogliono protagonista religioso nel I secolo alla stregua di Sant’Ambrogio, per quanto vi è quasi la sicurezza geografica della sua nascita in terra di Palestina e del suo vissuto come Sacerdote della Chiesa Cristiana nell’allora Gallia Cisalpina, confermando la sua opera di predicatore a Pavia. La formazione religiosa del Santo è tutt’oggi attribuita come Ministro del Signore dai discepoli degli Apostoli, quindi un Santo fortemente legato alle prime fasi del Cristianesimo evangelico, protagonista della diffusione in Italia della Parola di Cristo. Al suo arrivo in Gallia Cisalpina, Siro trovò un substrato quasi totalmente pagano, idolatra in senso letterario e mistico, eppure fu accolto con grande rispetto dalle popolazioni locali affascinate dalle parabole che il Santo impiegava nel raccontare la vita di Gesù di Nazareth senza subire alcuna persecuzione da parte di legionari o ministri di culti pagani.



San Siro, le preghiere al Signore di notte e…

Si narra che la vita di San Siro era dedicata alla preghiera al Signore di notte e alla cura dei malati di giorno, una vita dedita alla povertà e all’amore senza scopi e imposizioni, condotta che lo rese amato anche da chi non si convertì alla Parola di Dio seguendo la nuova Dottrina di cui San Siro fu portavoce nelle campagne pavesi. Senza alcuna violenza iniziò un percorso che convinse all’abbandono di idoli e baccanali pagani le popolazioni con le quali il Santo viveva, un uomo deciso e forte della sua Fede che introdusse con coraggio e perseveranza il Cristianesimo non solo a Pavia, ma fu seguito anche nelle regioni che oggi sono terre veronesi o veneziane.



La sua vita a Pavia comunque fu un cammino nel quale il primo Vescovo della città lombarda, ancora oggi tributa a San Siro il titolo di patrono locale e nella Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio di Pavia tutt’oggi è custodito il vello, così narra la leggenda, con il quale fu avvolto durante le esequie funerarie. Il culto di San Siro si celebra però nello stupendo Duomo di Pavia costruito dal Bramante nel XV secolo, Duomo dedicato non solo a San Siro, nel quale il Santo ha una cappella a lui dedicata, ma anche a Santo Stefano protomartire e Santa Maria Assunta. San Siro si celebra anche in altre città come Sospiro, in Provincia di Cremona, che celebra, nell’omonima Chiesa dedicata al Santo, una sagra nella quale la celebrazione liturgica incontra la cittadinanza con feste di paese, eventi sportivi e gastronomici, oppure, sempre nel cremonese, la stessa tipologia di sagra si celebra in Soresina.

Gli altri Beati di oggi

Oltre a San Siro Vescovo di Pavia si celebrano oggi anche altri Santi: San Cipriano di Genouillac Abate; Santa Leocadia di Toledo Vergine e Martire; San Pietro Fourier Sacerdote; Beati Riccardo de los Rios Fabregat, Giuliano Rodriguez Sanchez e Giuseppe Gimene Sacrrdoti e Martiri salesiani.