Ogni anno, il 3 luglio, la Chiesa celebra San Tommaso Apostolo, del quale non abbiamo informazioni sulla nascita e in generale tutto ciò che sappiamo arriva dal Vangelo di Giovanni, dal primo Atto degli Apostoli e da diverse fonti apocrife che non possoo essere considerate attendibili. Tuttavia, Tommaso è protagonista di pochi ma significativi episodi che sono entrati nell’immaginario collettivo, soprattutto quello dell’incredulità iniziale di fronte alla Resurrezione del Cristo. Di lui, Papa Francesco dice: “Tommaso è uno che non si accontenta e cerca, intende verificare di persona, compiere una propria esperienza personale. Dopo le iniziali resistenze e inquietudini, alla fine arriva anche lui a credere, pur avanzando con fatica”. Insomma, una figura in cui ogni cristiano può riconoscersi, per la sua forte carica di umanità e che ci rende un po’ meno distanti dalla vera fede. San Tommaso è Patrono di Ortona, in provicnia di Chieti.



La storia di San Tommaso Apostolo

“Sono San Tommaso e non ci credo se non ci metto il naso!” questo detto famosissimo e sempre attuale ci dà la cifra dell’importanza che ebbe l’Apostolo nella cristianità. Tommaso era un uomo semplice e molto concreto che non si vergognava di chiedere ciò che non comprendeva, quindi il suo scetticismo era in realtà un modo per capire le cose al meglio, secondo le sue capacità. Per quanto scettico, non ha mai dubitato un secondo della sua fede nel Cristo, tanto da essere pronto a morire per con lui.



Un episodio citato nel Vangelo di Giovanni parla proprio di questo: Gesù aveva lasciato la Giudea, perché era diventata pericolosa, dal momento che avevano già tentato di lapidarlo, ciononostante decise di ritornarci, andando a Betania, dov’era morto Lazzaro, il suo caro amico. Apostoli e discepoli non erano d’accordo e tentarono di tutto per dissuaderlo, ma inutilmente. Ed ecco che si fa sentire Tommaso, rassegnato: “Anche noi andremo a morire con lui”. Nonostante il suo granitico pessimismo (è certo che finirà male), non abbandona Gesù e preferisce morire con lui, piuttosto che lasciarlo solo.



Nel celeberrimo episodio della Resurrezione, è vero che disse ai suoi amici Apostoli: “Se non vedo non credo”, ma quando Gesù si presentò davanti a lui, cadde subito in ginocchio chiamandolo: “Mio signore ! Mio Dio!” cosa che nessuno aveva ancora fatto dopo averlo visto risorto. Gesù gli rispose :“Beati quelli che, pur non avendo visto, crederanno”, un monito per tutte le generazione future di cristiani che inevitabilmente non avrebbero potuto avere la prova concreta come Tommaso.
Tommaso viene citato ancora una volta nel Vangelo di Giovanni, con l’apparizione di Gesù sul Lago di Tiberiade, e negli Atti, il primo, dopo l’Ascensione, poi non abbiamo più nulla, se non storie e leggende che lo vedono impegnato nell’evangelizzazione in India, dove probabilmente trovò il martirio. Le informazioni sui suoi viaggi le abbiamo da Ortigene e dagli Atti di San Tommaso, considerati apocrifi, per cui non molto verificabili.

Le reliquie di San Tommaso Apostolo e la Festa del Perdono di Ortona

Le reliquie di San Tommaso sono conservate a Ortona, provincia di Chieti, cittadina di cui l’Apostolo è anche Santo Patrono. La Basilica di San Tommaso Apostolo della città, concattedrale dell’arcidiocesi di Lanciano-Ortona, custodisce le ossa di San Tommaso apostolo dal 6 settembre 1258: furono portate dal navarco di Ortone, il pio Leone che, insieme con i suoi sodali, riportò, a bordo di una galea, il corpo di San Tommaso e la pietra tombale, dall’isola greca di Chios.

La Festa di San Tommaso a Ortona è anche detta Festa del Perdono. Si celebra la prima domenica di maggio, ed ha origine dall’indulgenza plenaria concessa da Papa Sisto IV per i “fedeli veramente pentiti e confessati che, d’ora in poi, visiteranno devotamente ogni anno la chiesa di San Tommaso nella prima domenica del mese di maggio”. La festa ha una durata di tre giorni e prevede diversi momenti di musica e spettacolo, con animazione medievale, gruppi storici e banchetti culinari. Il momento più atteso è però il Corteo storico delle chiavi d’argento che si effettua da Palazzo Farnese alla cattedrale e, durante il quale, una dama scelta tra tutte le ragazze della città e vestita in costume medioevale, porta le chiavi della cassetta in cui sono custoditi i resti del Santo in cattedrale.
Il giorno successivo si può assistere al Corteo del dono di San Tommaso Apostolo e alla processione del busto d’argento del Santo Patrono. La sera solitamente vi sono invece concerti di artisti famosi e spettacoli di cabaret, per concludere con i fuochi pirotecnici presso il Castello Aragonese.

Gli altri Santi del giorno

Ogni anno, il 3 luglio, la Chiesa celebra anche altri Santi, fra i quali si ricordano: Sant’Eliodoro, San Leone II, Sant’Anatolio e i Santi Marco e Mociano.