La Chiesa Cattolica il 22 gennaio festeggia San Vincenzo di Saragozza. Tra le feste più belle dedicate a San Vincenzo di Saragozza c’è quella di Ugento, dove si celebra l’occasione con una rievocazione del martirio subito dal santo, una processione e uno spettacolo pirotecnico, senza dimenticare la fòcara che pone termine ai festeggiamenti. San Vincenzo di Saragozza è patrono di molti borghi italiani, oltre che di Lisbona in Portogallo: si ricordano per esempio Vicenza, Cernobbio, Adrano, Bevagna e Saint-Vincent. Saint-Vincent è una graziosa cittadina in provincia di Aosta, sita sulla rive della Dora Baltea, all’ombra del Monte Zerbion che la protegge dalle correnti più fredde.



Anche grazie al comprensorio sciistico Col de Joux, Saint-Vincent è una rinomata meta turistica baciata da un clima assai piacevole, famosa per ospitare uno dei più importanti casinò d’Europa e lo stabilimento termale Fons Salutis, raggiungibile dal centro del borgo in funicolare.

San Vincenzo di Saragozza, la vita

San Vincenzo nacque a Saragozza e, anche grazie all’aiuto del vescovo Valerio, studiò scienze e ben presto divenne diacono. Era in quel momento molto giovane ma svolse egregiamente il compito di diffondere la parola di Dio, in tempi difficili in cui Diocleziano faceva perseguitare ovunque i poveri cristiani. Il governatore spagnolo Daciano si distingueva per la ferocia e ben presto fece catturare sia Vincenzo che il vescovo Valerio: portati al suo cospetto, i due uomini si dissero disposti a sopportare ogni tipo di sofferenza pur di rimanere fedeli al Signore. La sorte di Valerio fu migliore di quella di Vincenzo, essendo stato disposto per lui l’esilio: tutta la cattiveria di Daciano fu sfogata infatti solo su Vincenzo, il quale subì ogni genere di tortura. L’uomo fu arpionato con uncini, fu sottoposto alla pena del cavalletto con tanto di stiramento degli arti e flagellato così duramente che la pelle si lacerò rivelando le ossa.



Dio però lo sostenne sempre, anche quando Vincenzo fu fatto distendere su un letto fatto di vetri rotti: il Signore mandò gli angeli a sostenerlo, cantando tutti insieme lodi a Lui dedicate. Alcuni fedeli ebbero anche la possibilità di visitare Vincenzo in prigione, accarezzando le sue piaghe e raccogliendo, come una reliquia, il suo sangue. Ormai disperato e rabbioso, Daciano acconsentì a deporre Vincenzo su un comodo letto di piume e il sant’uomo morì. L’ira del governatore non si placò nemmeno alla morte di Vincenzo, facendo di tutto per violare il corpo dell’uomo, affidandolo prima alle fiere di un campo incolto e poi al mare: Dio però protesse sempre le sue spoglie, anche dopo la morte. Le reliquie di San Vincenzo di Saragozza sono sparse per il mondo, da Saragozza ad Acate, nel ragusano, fino alla Basilica di San Paolo alle Tre Fontane a Roma.



Gli altri Santi di oggi

Il 22 gennaio si celebrano anche San Vincenzo Pallotti, San Valerio, Sant’Ulfo, Santa Teodolinda, San Gaudenzio, Santa Teodolinda, Sant’ Enoch, San Bernardo di Vienne, San Domenico di Sora, Beato Giuseppe Nascimbeni e Beata Laura Vicuna.